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SAN GIORGIO A CREMANO- Al via due servizi di inclusione sociale per i minori a rischio. L’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giorgio Zinno, d’accordo con l’assessorato alle Politiche Sociali ha approvato due progetti contro il bullismo e sulla formazione dei adolescenti al rispetto delle regole.Il primo rientra nell’ambito dell’Educativa di strada: coinvolgerà scuole e minori a rischio del territorio e si baserà sull’integrazione e sulla condivisione di progetti comuni

(concorsi, laboratori e varie attività) per sensibilizzare i giovani sul tema e per condannare il bullismo, come fenomeno discriminatorio e violento con l’obiettivo finale di promuovere la cultura del rispetto e dell’accettazione. Il secondo servizio offerto rientra invece nell’ambito del Tutoraggio educativo e prevede la creazione di una ludoteca basata sul supporto didattico e su attività ludico-ricreative per sostenere bambini del territorio nella formazione culturale del rispetto degli altri e della tolleranza verso il prossimo. Entrambi i servizi coinvolgeranno i comuni dell’Ambito: San Giorgio a Cremano, che è comune capofila, e San Sebastiano al Vesuvio e sono interamente finanziati dalla Regione Campania.”L’idea di fondo – spiega IL Sindaco Giorgio Zinno – ha come obiettivo quello di accrescere nei giovani della nostra città, partendo dalle scuole, la sensibilità verso i valori della tolleranza, dell’uguaglianza e del rispetto. Abbiamo voluto concentrare l’attenzione non soltanto sul bullismo tra i banchi di scuola ma anche sulle difficili relazioni extra-scolastiche tra coetanei,  per creare un percorso riabilitativo globale, riferito a tre relazioni essenziali per il minore: relazioni con se stesso, relazioni con la famiglia, relazioni con gli altri”.D’accordo anche l’assessore Giovanni Marino: “Sviluppare un valido programma socio-educativo per i minori  considerati a rischio  che tenga conto delle realtà territoriali in cui si opera –  consente di rafforzare la rete sociale intorno al minore intervenendo anche in termini preventivi su quei fattori che rischiano di compromettere le capacità di relazione del minore, inducendolo a comportamenti di emarginazione e devianza”.

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