NAPOLI – “Non è concepibile lo sfratto di studenti e studentesse dai propri luoghi di appartenenza e formazione, non sappiamo quali saranno i criteri per i quali verranno scelti gli studenti che subiranno questo scempio”. Lo afferma, in una nota, il movimento universitario di Napoli Link, che critica la scelta degli alloggi degli studenti per allestire una parte del villaggio degli atleti per le Uiversiadi 2019.
“Lo scorso 3 agosto – spiegano da Link – abbiamo appreso che in occasione delle Universiadi studentesse e studenti con regolare concessione all’alloggio universitario nei plessi residenziali di Napoli e Salerno verranno letteralmente sfrattati per fare spazio agli atleti che gareggeranno. Il campus di Fisciano e le sedi residenziali universitarie di Napoli ne ospiteranno infatti, un numero elevatissimo”. Il destino degli studenti è in bilico, probabilmente verranno ‘spalmati’ nei paesi limitrofi attraverso convenzioni stipulate con alberghi e B’n’B del napoletano e del salernitano
“Sono sempre aperto al confronto ma sono senza toni polemici e strumentalizzazioni, perché altrimenti anche io cerco il pelo nell’uovo e mi devono spiegare perché non hanno mosso un dito per anni e ora montano una polemica per 300 ragazzi che devono spostarsi su 150.000 studenti in Campania”.
Lo dice Domenico Apicella, presidente Adisurc, l’Azienda unica per il diritto allo studio, replicando alle critiche del sindacato studentesco Link sulla scelta di allestire il villaggio atleti nelle residenze universitarie.
“A Salerno il progetto è partito oltre un anno fa dopo l’ok di Fisu e Cusi che ritengono il campus di Fisciano più facile da controllare per motivi di sicurezza. Da allora ho indetto un riunione con le associazioni studentesche per chiedere ai ragazzi di sostenerci, e Link è l’unica che non partecipò”. Le residenze di Fisciano e Pozzuoli, spiega Apicella, verranno raddoppiate, in ogni alloggio verrà aggiunto un secondo letto “così a Salerno i posti diventeranno da 760 a circa 1600”.
“Ritengo importante che si sia riusciti a dare una svolta sulla logistica dell’ospitalità degli atleti delle prossime Universiadi di Napoli. La scelta delle strutture studentesche di Fisciano e di Pozzuoli consente di accelerare in modo deciso sull’organizzazione dell’evento.
Non comprendo alcune polemiche nate su queste scelte da parte di chi vuole solo remare contro sperando, irresponsabilmente, di far saltare l’evento. In particolare per la residenza studentesca di Pozzuoli che ho recentemente visitato. Si tratta di alloggi attivati dalla passata consiliatura dove però quasi nessuno studente vuole andare e che risultano ad oggi semi vuoti.
Una struttura che sta comportando perdite continue di denaro pubblico da parte della Regione considerevoli in virtù di una vecchia convenzione che andrebbe rivista. Bene allora impiegare queste risorse in modo proficuo e chi vuole stare alla finestra gufando sull’evento, resterà deluso”. Lo ha dichiarato il capogruppo di Campania Libera, Psi, Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli.
“Non ha senso sottrarre alloggi agli universitari che svolgono gli studi negli atenei campani per sistemare gli atleti delle Universiadi. Vorrebbe dire creare universitari di serie A e di serie B. Il diritto allo studio va garantito in modo stabile ed efficace a chi è più in difficoltà ma che desidera comunque concludere gli studi, in alcun modo può essere utilizzato come merce di scambio per sopperire a lacune organizzative e di coordinamento di attività peraltro programmate da tempo ed oggi di fatto al palo”.
Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Ermanno Russo.
“La protesta delle sigle studentesche è sacrosanta – prosegue Russo -, l’idea di un ristoro per coloro che dovranno lasciare gli alloggi o della sistemazione in bed and breakfast della provincia napoletana rappresenterebbe un disagio enorme per gli universitari, che finirebbero per piombare in un caos organizzativo e logistico di fatto fortemente penalizzante per la loro carriera accademica”.
“Bizzarra anche la concezione che per ristrutturare le residenze si debba mandar via gli studenti – conclude Russo -, la capacità di chi gestisce in Campania il diritto allo studio si misura anche e soprattutto per l’abilità nell’accedere a fonti di finanziamento, ordinarie e straordinarie, sulla base di una progettualità ben definita e non certo per effetto di un’adesione ad un evento occasionale e transitorio con l’aggravante che quest’ultimo finirebbe per creare un vulnus al cuore del sistema sussidiario di accoglienza degli studenti campani”. (ANSA)