NAPOLI – Un corso ma soprattutto un’occasione per ripartire dopo la pandemia e fare il punto su trattamenti e progetti riguardo le “Malattie endocrino-metaboliche nell’Asl Napoli 1 Centro”.
Gli specialisti della rete medica dell’Ospedale del Mare e di quella endocrino-metabolica dell’Asl Napoli 1 Centro, delle associazioni scientifiche e dei pazienti si sono incontrati all’hotel Serapide di Pozzuoli e confrontati nell’ambito di un proficuo corso di aggiornamento, con responsabile scientifico il dottor Vincenzo Nuzzo, che guida il reparto di Endocrinologia e malattie del ricambio e della nutrizione all’Ospedale del Mare di Napoli.
Dopo gli indirizzi di saluto del dottor Michele Ferrara, direttore Dao Asl Napoli 1 Centro e del dottor Giuseppe Vitiello Direttore sanitario dell’Ospedale del Mare al via i lavori con le dottoresse Rosa Ruggiero e Maria Triassi che si sono soffermate sull’importanza del 2010 ad oggi della rete endocrinometabolica dell’Asl Napoli 1 centro.
I pazienti con questo tipo di malattie – è stato sottolineato durante il corso – hanno maggiormente sofferto durante la pandemia da Covid-19. “Con la telemedicina abbiamo cercato di garantire loro una adeguata assistenza ma non ci siamo pienamente riusciti. Necessaria – spiega nel suo intervento il dottor Nuzzo – una maggiore connessione tra ospedale e territorio, con percorsi integrati dentro e fuori. Seguiamo circa 5mila pazienti l’anno e siamo tra i pochi ad averne mille in day-service, con sette post letto di degenza che speriamo possano aumentare”. Analizzando i dati in possesso si è riscontrato un calo di ricoveri ad esempio nell’ambito del piede diabetico e quindi in futuro si ipotizzano numeri sempre più alti per le amputazioni (che in Italia sono il 5.5% e in Campania il 6.7%). Focus anche sul carcinoma tiroideo (quarta neoplasia per incidenza nelle donne), la cui crescita è dovuta anche a fattori riguardanti l’inquinamento (diossine, inquinamento da combustione della plastica) di cui si è discusso durante il corso di aggiornamento. “Si è fatta poca prevenzione e poca diagnosi negli ultimi due anni di qui – prosegue Nuzzo – i casi in crescita. Per contrastarla abbiamo realizzato il gruppo oncologico multidisciplinare che si è formato all’interno dell’Ospedale del Mare che vede assieme chirurghi, oncologi, endocrinologi e radioterapisti per contrastare e portare avanti un discorso unitario la gestione di queste patologie”.

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