SOMMA VESUVIANA – “Non è stata la sagra del baccalà e dello stoccafisso ma è stato il Festival del Baccalà, con show – cooking che si sono svolti nel meraviglioso scenario del chiostro del Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo. Show – cooking che hanno visto esibirsi alla cucina dal vivo chef del calibro di Giuseppe Molaro stella Michelin o ancora Gennaro Russo di Positano, che Executive Chef con la preparazione del baccalà confit con porcini scottati. Abbiamo avuto il professore Antonio Passariello dell’Istituto Alberghiero Luigi De Medici di Ottaviano con la preparazione del cubo di baccalà aggrumato in lenta cottura, cece nero di zollino, peperone agrodolce e friariello. Abbiamo avuto lo chef Pasquale Perrotta che ha preparato il wellington di baccalà. Show – cooking anche serali, in uno scenario che rappresenta il patrimonio culturale del territorio”. Lo ha affermato Nunzio Saviano, chef, coordinatore della sezione BaccaLab dedicata agli show – cooking nell’ambito del Festival del Baccalà.
E il successo dell’evento organizzato dalla ProLoco Vesuvia, Comune di Somma Vesuviana e Regione Campania è stato davvero importante. In tre giorni circa 13.000 pasti, 20.000 presenze e oltre 1000 kg di baccalà, stoccafisso consumati.
“Durante il Festival del Baccalà abbiamo rappresentato ben tre momenti storici. Abbiamo iniziato dal lontano 1500, quando le rotte marine dei produttori nordici si intersecarono con quelle dei produttori vesuviani, favorendo la diffusione del commercio di questo merluzzo nordico che era un piatto comunque apprezzato anche dai nobili del 1500. Per questo abbiamo avuto, durante il Festival, la sfilata dei Pistoneri di Santa Maria del Rovo di Cava de’ Tirreni.
Non dobbiamo dimenticare che la cucina del baccalà fu portata a Napoli dai marinai genovesi – ha dichiarato la regista Maria Acanfora – abili cuochi e mastri delle taverne del molo, che influirono anche sulla sua diffusione e sui modi di cucinarlo. In questo fu notevole anche il contributo dato dalla Repubblica marinara di Amalfi, che grazie alle città costiere di Minori e di Amalfi, garantiva gli equipaggi alle flotte spagnole per pattugliare le rotte strategiche dei mari settentrionali, proteggendo il commercio di questo prodotto e favorendo l’arrivo nei porti amalfitani. Non dimentichiamo che Amalfi non è lontana da Somma Vesuviana.
Anche la Controriforma cattolica diede un forte impulso all’importazione di tale prodotto. La chiesa, vietò il consumo di carne durante le feste religiose, a vantaggio del pesce che divenne così un’ottima alternativa alla carne. Infine abbiamo raccontato il primo Ottocento, quando furono i monaci dominicani di Madonna dell’Arco a ricoprire un importante ruolo per la localizzazione della lavorazione del merluzzo tra Sant’Anastasia e Somma Vesuviana. Grazie alle acque del fiume Sebeto, le cui sorgenti erano situate alle falde del Monte Somma, i monaci potevano ammollare e reidratare il pesce in grandi vasche, diffondendo così la sua produzione nell’area vesuviana.
Anche il re di Napoli Carlo III di Borbone ebbe un ruolo decisivo per la diffusione del baccalà e dello stoccafisso. Infatti il trattato che stipulò nel 1749 con Federico V, re della Danimarca e della Norvegia, incentivò l’importazione del pesce secco e salato nel suo regno.
Ovviamente continuano ad esserci anche continui studi storici. Abbiamo rappresentato il popolo, abbiamo rappresentato la nobiltà ma abbiamo anche raccontato la musica popolare, il canto del territorio, la cucina del territorio e lo abbiamo fatto con Ottocento Borbonico, spettacolo che ha visto balli e musiche dell’ottocento in strada, sfilata dei Pistoneri ed abbiamo chiuso questa atmosfera con l’Incendio del Campanile del Complesso Monumentale di grande valore storico per ammirare nell’insieme lo scenario davvero unico di questo territorio”.
La ProLoco Vesuvia punta alla valorizzazione non solo di Somma Vesuviana, ma anche del territorio vesuviano.
“Il Festival del Baccalà è stato un successo importante perchè ha messo insieme la ristorazione, il patrimonio culturale e sociale del territorio che è un territorio ricco e dal grande futuro – ha affermato Lello D’Avino, Presidente della ProLoco Vesuvia – patrimoni che siamo pronti a valorizzare facendo squadra. Ringrazio tutti i volotari della ProLoco Vesuvia, il vicepresidente Antonio Iossa, il Comune di Somma Vesuviana, il sindaco Salvatore Di Sarno, gli assessori e la Polizia Municipale, la Cooperativa AISA che hanno garantito la sicurezza. Ringrazio il Presidente della ProLoco di Somma Vesuviana, Franco Mosca, grazie alla quale è stata possibile l’apertura straordinaria della Villa Augustea con guide competenti che hanno accompagnato i turisti. Ringrazio la Soprintendenza, il Soprintendente Mariano Nuzzo, Ringrazio anche il Museo della Civiltà Contadina e l’Ordine dei Frati Minori per il Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo. Facendo squadra è possibile valorizzare i territori”.
Con le competenti guide della ProLoco di Somma Vesuviana, i turisti hanno potuto ammirare la Villa Augustea, ma hanno riscosso successo l’apertura serale delle cripte ipogee, del Museo della Civiltà Contadina e anche l’apertura al Castello di Lucrezia D’Alagno.
“Centinaia le persone che sono rimaste affascinate dalla chiesa ipogea con cripta ipogea, dalla visita anche all’ambiente di epoca romana. Luoghi rimasti aperti fino alle ore 24. Apertura straordinaria anche della Villa Augustea di epoca romana per ammirare pavimenti mosaicali e testimonianze dal 79 d.C. al 472 d.C. per la quale ringrazio la ProLoco di Somma Vesuviana, guidata da Franco Mosca e il Soprintendente Mariano Nuzzo. Ha riscosso successo il Castello di Lucrezia D’Alagno – ha dichiarato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura e agli Eventi del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – con tanti arrivi da altri territori della Campania.
Oggi Somma è punto di riferimento del turismo culturale che speriamo possa diventare un turismo non di prossimità.
I numeri sono numeri importanti. Il 5 e 6 di Ottobre abbiamo registrato 1600 visite alla Villa Augustea. Il 12 e 13 di Ottobre, per le Giornate Fai, ancora 1600 visitatori tra la Villa Augustea, la chiesa ipogea, il Museo della Civiltà Contadina, il Borgo del Casamale. Altre 20.000 persone per il Festival del Baccalà e Stoccafisso Norvegese nei giorni del 25, 26 e 27 Ottobre. Il modello di Somma Vesuviana, voluto dall’Amministrazione guidata dal sindaco Salvatore Di Sarno, che mette insieme la valorizzazione della ristorazione, del patrimonio culturale e sociale è un modello vincente. Non ci fermiamo e stiamo programmando tanti eventi già nell’immediato”.
Il Festival del Baccalà e dello Stoccafisso ha valorizzato la ristorazione, i luoghi, il patrimonio culturale e sociale dell’intero paese. Almeno 10.000 le presenze Domenica scorsa, con lo straordinario spettacolo dell’Incendio del Campanile, accompagnato da un’intensa serata dedicata al canto popolare. Ristorazione, arte della cucina anche stellata, patrimonio culturale, ma anche arte del teatro per raccontare la storia del baccalà arrivato a Napoli e a Somma Vesuviana.