LRTITOLO

Essere primi è facile, certo uno la posizione se l’è guadagnata, ma poi ci vive anche un poco di rendita. Lo sa bene BMW che con la R1200GS domina da anni il mercato grazie a contenuti sempre attuali, ma anche grazie al ritorno di immagine garantito dal passaparola. Quello che a Monaco stanno scoprendo adesso è l’eccitante ruolo dell’inseguitore, dello sfidante che vuole scalzare il leader. La prima generazione dei maxiscooter tedeschi era già buona in contenuti e stile, ma una campagna marketing così così ed un paio di aggiornamenti della concorrenza li aveva messi fuori gioco. BMW però ci crede e rilancia con il C650 Sport, mezzo che si rinnova in stile e contenuti per rosicchiare quote di mercato oggi e magari puntare alla vetta domani. Qui l’importante non è partecipare. (da Napoli: Giuseppe Irrera)

La parte dell’occhio – Esteticamente il “nostro” C 650 Sport è profondamente diverso dal C 600. Lo stile complesso e pieno di dettagli delle moto BMW si esprime al meglio negli scooter, ma rispetto al modello precedente, il 650 Sport ci sembra più affilato ed essenziale, come se avesse fatto una cura dimagrante che lo caratterizza anche rispetto all’imponente GT. I designer hanno puntato senza incertezze a proporzioni motociclistiche e lo scooter ha linee più caricate sull’anteriore, con un frontale tutto nuovo, dotato di gruppi ottici più piccoli, ben incastonati nel grande scudo, che di notte sono uguali a quelli di una moto. Il posteriore è più snello e corto, arricchito da un bello scarico sovrapposto. Il risultato complessivo segna un cambio di filosofia, verso un mezzo meno innovativo rispetto alla versione precedente e forse più ruffiano verso il grande pubblico, ma sicuramente più dinamico e sportivo

Scooter è praticità – Anche il peggior motociclista resta sorpreso davanti alle tante le soluzioni furbe. Il geniale sottosella Flexcase a mantice, che si amplia quando il mezzo staziona sul cavalletto centrale, è rimasto, come i capienti vani portaoggeti ai lati dello scudo, di cui il sinistro con serratura ospita una presa 12V. Il tappo benzina è in mezzo alle gambe, posizione che teoricamente consente di fare il pieno senza alzarsi, ma si rischia comunque la goccia sui pantaloni. Al cavalletto centrale è collegato un freno di stazionamento, idea interessante che però priva della possibilità di spostare il mezzo a mano tenendo la stampella abbassata per sicurezza. Comunque basta abituarsi. La qualità delle plastiche e delle finiture, già ottime sul 600, fanno un ulteriore passo avanti ed il listino consente aqnche qualche piccola personalizzazione tra l’estetico ed il pratico, come lo scarico Akrapovic, i sensori di pressione sulle gomme e le manopole riscaldabili, utilissime per gli scooteristi quattrostagioni, che ormai popolano la città.

Come in poltrona – Le linee dimagrite non hanno sacrificato niente sul comfort, che resta da Eurostar Prima Classe. La sella è ampia, morbida ma non cedevole. Anche chi non ama gli scooter deve ammettere che un’abitabilità così non è raggiungibile da una moto e tutta la messa a punto del telaio del C 650 ruota intorno a questa seduta così ben progettata. Per esempio le sospensioni possono godere di una taratura più rigida, indispensabile in considerazione dei 248Kg in OdM, oppure quando serve è possibile guidare con i piedi in avanti senza affaticare la schiena. La protezione dal vento è efficace a tutte le velocità, anche quelle che non si dovrebbero raggiungere, solo che ad un certo punto il grosso plexiglass crea un divertente effetto bolla che risucchia in avanti il giaccone (chi mi ha visto dirante la prova ora lo sa: amici, quella non era pancia, era un effetto aerodinamico!), imprevisto risolvibile con abbigliamento tecnico.

Come si guida – Su strada, rispetto ad una moto di pari cilindrata, è pesantuccio da gestire ma manegevole, grazie ad un riuscito bilanciamento dei pesi e ad un avantreno leggero ma molto preciso. Con un poco di coraggio, anzi, questo C 650 si spara anche delle pieghe niente male, ma mettere fuori il ginocchio non è consigliabile per una questione di immagine. Signori, siamo sempre su una BMW! …Ok, andiamo per gradi: nel traffico lo scooter ha dimensioni importanti, quindi quando l’ingorgo diventa un puzzle non ci sono alternative, grazie però ad una buona dinamica serve solo uno spiraglio per sgusciare fuori dal traffico. Se la strada si apre, lo Sport gode del motore brillante e quindi con un pizzico di fede nella ruota davanti ci si può anche divertire. Certo si tratta di uno scooter, ma per migliorare la sensibilità di guida si possono spostare i piedi in avanti: è una posizione meno naturale per il biker all’antica, però sposta parecchio peso sull’avantreno.
Infine il veloce, il suo vero regno, dove l’assenza di vibrazioni e la stabilità consentono di digerire sia i lunghi rettilinei che i curvoni ad ogni andatura (Polstrada permettendo), persino se le giunture dell’asfalto ci vogliono rovinare la festa. Tutto sommato, secondo noi, al primo posto nelle preferenze dello Sport ci sono proprio le autostrade e superstrade, con l’asso nella manica di un’agilità superiore ai grossi maxi una volta pagato il casello.

Accellera e frena – Il sound ha una tonalità bassa, non motociclistica ma personale. Il motore risponde bene ed è brillante, anzi sportivo a tutti i regimi, così concede sia velocità di punta da Autovelox che agilità nei sorpassi. Il motore da 647cc in realtà è lo stesso di quando lo scooter si chiamava 600 ed anche la potenza di 60Cv e la coppia di 63Nm, da naked media, sono rimasti uguali. Solo in cambio CVT è stato affinato e risponde con sufficiente prontezza alle richieste dell’accelleratore. Basta tenerlo sempre in tiro ed il grosso BMW, a modo suo, può anche farci divertire.
L’impianto frenante è preciso e vigoroso, requisito indispensabile se non si possono scalare le marce ed anche l’ABS è ben tarato, persino al posteriore, in controtendenza con la filosofia BMW che normalmente preferisce impianti protettivi e rapidi ad entrare in azione. Sarebbe interessante porvare il C 650 GT per vedere se questi freni sono una caratterizzazione del modello sportivo. Mancano le mappature, mentre un software nel motore simula le funzioni del controllo di trazione.

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Razza pura – La collaborazione  tra BMW e Kymco nella realizzazione del primo automatico della casa tedesca è ufficiale, ma non se ne sono capiti mai con esattezza i termini, anche perchè la meccanica del C 650 non ha somiglianze con la attuale gamma Kymco. Di sicuro, però, questa parentela ha pesato sul lancio della prima versione e ci sono voci che la BMW stia già lavorando su un progetto tutto nuovo e completamente Made in Germany. In ogni caso i coreani sono leader mondiali nel settore ed una supervisione di quel livello può solo fare bene.

In conclusione – Lo scooter è una scelta essenzialmente pratica, ma esiste una importante fascia di mercato che vuole feeling sportivo anche dai mezzi automatici. Sono acquirenti disposti a staccare assegni importanti e BMW se li vuole portare a casa. Per loro Monaco di Baviera ha confezionato un mezzo di alto livello, anzi due, separando nettamente l’immagine dell’elegante GT, molto più in linea con la filosofia della casa, dal versatile Sport, che per alcuni versi potrebbe persino non chiamarsi BMW. E’ un bene o un male? La S 1000 RR ha insegnato agli ingegneri tedeschi che seguire il mercato invece di anticiparlo, a volte, può essere redditizio. Il prezzo invece è da vera tedesca ed alla nostra concessionaria di riferimento il C 650 Sport costa 11.450€, in pronta consegna.

Napolivillage Motori ringrazia la concessionaria Motoshop 2000 a Napoli ed in particolare Giuseppe Pezzella, figura storica del motociclismo partenopeo, che impreziosice lo staff di via Brin.

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