MotoGuzzi_V7_II_-_03_copia

Quando siamo andati a testare la Moto Guzzi V7 II, l’idea era quella di una giornata tranquilla, giusto su un giretto su una moto appena appena aggiornata e buttare giù due righema, come al solito, non è andata così: ci è toccato lavorare veramente, sia in sella che alla tastiera, per poter scrivere qualcosa in più di una fila di punti esclamativi su questa moto che misteriosamente cerca di nascondere (ma non ci riesce) una maturità molto maggiore rispetto alla prima versione, rinnovandosi profondamente nella ciclistica e forse nella meccanica, fino a riempire del tutto i vuoti del modello presentato nel 2008. La dura vita del tester, cari lettori, riserva ancora qualche bella sorpresa. Ora ve la raccontiamo !!!!!!!! (da Napoli: Giuseppe Irrera)

 La parte dell’occhio – la veste estetica della V7 è un riuscito esempio di stile italiano, con il giusto equilibrio di grinta ed eleganza, su cui a Mandello del Lario hanno saggiamente pensato di non mettere le mani. L’unica modifica visibile sarebbe il motore ruotato in avanti di 4 gradi, ma è difficile accorgersene senza avere davanti il vecchio modello. La nuova mazzetta di colori varia a seconda dell’allestimento: la Stone (come quella della nostra prova) è disponibile in diverse tonalità opache, molto attuali, mentre la Special si veste come la S3 del 1975. La serie limitata e numerata Racer si riconosce per sospensioni posteriori più evolute ed il serbatoio cromato di grande impatto visivo molto apprezzato dagli intenditori, ma anche dai consumatori occasionali. Tutte sono molto riuscite, belle ed eleganti, però noi pensiamo che i cerchi a raggi restino una scelta privilegiata per questo tipo di moto. Sarà l’età.

Le modifiche – Mentre le case più commerciali spacciano ogni minima modifica per il segreto nascosto di Fatima, la Guzzi ha lavorato duro e silenziosamente sulla sua best seller. Il motore è stato ruotato abbassando i punti di ancoraggio anteriori, in modo da spostare il baricentro piùin basso e più vicino alla ruota davanti. Per migliorare l’abitabilità ed il controllo la sella è stata assottigliata e le pedane abbassate di ben 2 cm e mezzo. Il cambio, infine, è tutto nuovo, con 6 marce ed una serie di modifiche per adattare il basamento alla serie V9,che condividerà con la V7 una parte della meccanica. L’elettronica ha ABS fisso e controllo di trazione MGCT (Moto Guzzi Controllo di Trazione) disinseribile. La sicurezza non è mai troppa.

Si, ma in sostanza? – Come avevamo detto saliamo in moto convinti di essere sulla stessa V7 di qualche anno fa, ma ci accorgiamo che qualcosa non torna quando mettiamo la prima ed il cambio reagisce con una precisione ed una morbidezza sospetti. Vabbè, magari sarà un caso. Partiamo dopo pochi metri osserviamo anche che l’avantreno leggero è solo un lontano ricordo, perchè la ruota anteriore della V7 II è precisa e molto reattiva ma non legnosa, grazie alla nuova taratura della forcella, purtroppo sigillata. La sella più sottile ci avverte alle prime buche che gli ammortizzatori posteriori (precarico regolabile) sono poco amichevoli, forse qualche cm di gommapiuma in più sulla sella o una decina di Kg in meno sulla panza non avrebbero fatto male. Le gambe più distese non toccano i cilindri, che del resto sono anche stati spostati in avanti.

La sorpresona – Fin qui siamo nella filosofia dell’aggiornamento, ma la musica cambia quando decidiamodi dare gas. Contrariamente ai nostri ricordi la spinta ai bassi è contenuta ed è dai 4000 giri in su a partire la tachicardia. Quando si allunga, i due cilindri italiani galoppano, pompando con la personalità quei 48 CV che sembrano molti, molti di più anche grazie ai nuovi rapporti del cambio, maggiormente equilibrati. Il nuovo pacchetto ha perso un pò di effetto fionda, vero, ma guadagna un allungo da vera cafè racer. Spingendo la sorprendente piccola belva al limite, vorremmo persino i semimanubri perchèla V7 gradisce la guida di corpo, come una vera sportiva. Per gli amanti dei numeri abbiamo detto che la spinta parte dai 4000 rpm, ma si sente forte verso i 5888 e continua a salire inesorabile fino alla soglia dei 7000, mentre il cambio chirurgico sgrana le marce come un silenzioso e perfetto rosario, fin quando il pensiero della famiglia che aspetta a casa ci ha fatto pensare che, tutto sommato, va bene così. I dati dichiarati dalla casa non coincidono con le nostre sensazioni, con 59Nm a 3000 giri e 48CV a 6250, smentendo anche la nostra impressione di profondi aggiornamenti motoristici. Strano….

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Libidine – Nel traffico la zanzara italiana punge tutti, moto e scooter, ma bisogna stare attenti agli specchietti delle auto, perchè quelli della moto (efficaci ed eleganti) sporgono un poco. Quando la strada si libera lasciamo che il motore si distenda e cominciamo a saltare da una curva all’altra con l’adrenalina di dover restare aggrappati al manubrio, ma con la spensieratezza di non doverlo fare a 200 all’ora. Anche questa è una qualità della nostra Guzzi. Nel misto veloce la precisione di guida resta molto efficace, anche grazie alla scelta della ruota anteriore da 18″, ma se l’asfalto del curvone autostradale è irregolare, la moto ci mette un attimino a ritrovare l’assetto. Attenzione, però, abbiamo solo trovato il pelo nell’uovo andando a velocità da frittatona, perchè il telaio corto e la forcella morbida sono stati messi a punto e sono perfetti per un utilizzo turistico e cittadino. E’ solo la nostra cattiveria, ed una buona dose di fanatismo, a farci trattare la V7 come una naked da strada. Infatti non è un caso che la aggressiva Racer monti ammortizzatori migliori.

L’elettronica – L’impianto frenante è potente e preciso, con un solo disco anteriore ed uno posteriore, gestisce magnificamente i 179 Kg in ordine di marcia. L’ABS è un due canali di programmazione molto moderna ed entra in funzione solo per salvarci la vita, senza rompere le scatole se non è necessario. Il controllo di trazione, meno raffinato, è più invadente ed aggressivo nella sua azione. La casa però lo voleva così proprio per i neofiti, lasciando agli smaliziati la possibilità di disinserirlo. Piccolo neo la frizione, più dura degli effemminati comandi giapponesi che abbiamo guidato ultimamente.

Difetti? – Dovere di tester ci impone di elencare i difetti della moto, altrimenti ne perde di credibilità la prova, ma davanti ad una esperienza di guida così coinvolgente, da vera Guzzi, possiamo tranquillamente archiviare alla voce “chi se ne frega”  la sella sottile, la frizione dura, il cruscotto poco leggibile in notturna e qualche vibrazione alle pedane. Del resto sono solo fesserie. Persino il MGCT se non vi piace, ragazzi, spegnetelo e date gas a palate, senza pensarci troppo: l’inconfondibile bicilindrico italiano a 90° vi ripagheranno di tutte le amarezze della giornata, con gli interessi.

Letterina a Babbo Natale – Cara Moto Guzzi, visto che le moto le sai fare (alla faccia del bicarbonato se le sai fare), che aspetti a fare una versione pompata della V7? Non dico tanto, ma una novantina di onesti cavallucci sai che soddisfazioni? Fai un millone di carattere, infilalo in un telaio rigido davvero, poggialo su sospensioni ben frenate e per l’elettronica chiama Aprilia, che un poco ne capisce. Vesti il tutto dal migliore sarto che avete a Mandello ed infine lascia che questo sogno si chiami Moto Guzzi, non con il nome dei preparatori che sulle tue meccaniche fanno moto d far saltare tutte le valvole del cuore.

In conlcusione – Alla fine del giro siamo davvero molto delusi dall’aver scoperto quante cose belle ci sono al mondo e quanto piccolo sia il nostro box. Il prezzo del sogno, dell’adrenalina e dello stile è di 8870 € chiavi in mano, con uno sconto di 1000 € per il mese di Febbraio e se il vostro box non è già pieno davvero non avete scuse. Scherzi a parte la V7 II ha fatto un salto generazionale profondo rispetto alla prima versione,diventando un mezzo completo, guidabile sia dagli esordienti che dai motociclisti esperti, quello che ad una moto chiedono emozione, oltre che locomozione.

Napolivillage motori ringrazia la concessionaria Dotoli M2, nella persona di Maurizio Dotoli, sempre più spacciatore di sogni a due ruote. Sabato 20 Febbraio noi saremo alla festa di inaugurazione della nuova sede di via PIsciarelli ad Agnano, siete tutti invitati

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