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NAPOLI – Ospite della trasmissione Campania Sport, l’olimpionico Franco Porzio, presidente dell’Acquachiara e Consigliere allo Sport della Regione Campania si esprime sulle possibili conseguenze che l’emergenza Coronavirus avrà sullo sport di base e sugli impianti sportivi.

Sull’invito a restare a casa…
“Lo sport mi ha insegnato a rispettare le regole; bisogna restare a casa per far sì che questa emergenza termini il prima possibile consentendoci di ridurre drasticamente i tempi per poter tornare ad abbracciarci, scendere per strada e tornare alla normalità”.

Sulle conseguenze dell’emergenza sanitaria sul mondo dello sport…
“La priorità ora non è lo sport ma la salute delle persone. Siamo stati sfortunati perchè siamo stati colti alle spalle e per primi. Purtroppo ci sono tanti morti e di questo mi dispiace tantissimo. Olimpiadi, campionati e coppe? Lo sport si deve fermare. Non ha senso proseguire quest’anno agonistico; è una situazione che nessuno poteva prevedere, siamo in clima di guerra. L’anno sportivo 2019/20 dovrà essere ricordato come l’anno in cui non si assegnerà nessun titolo. Che senso ha assegnare uno scudetto, decretare una promozione o una retrocessione quando la situazione in Italia è drammatica con tanti morti, lavoratori dal futuro incerto, tante aziende che non riapriranno. Portiamo rispetto a queste persone. Il calcio? Non è sport. E’ business. Le Olimpiadi non possono disputarsi a Luglio, questo è poco ma sicuro. Ai Giochi prendono parte 190 paesi…Queste nazioni penseranno a partecipare alle Olimpiadi oppure a fermarsi e riflettere su come far ripartire le economie nazionali?”.

Sull’emergenza impianti sportivi…
“Gli impianti sportivi sono in ginocchio. I gestori di impianti sportivi avranno delle difficoltà enormi. Non sarà facile riaprire le strutture dopo questo lungo stop forzato: costi enormi relativi alla gestione, alle utenze, ai canoni, mancati incassi perchè bisogna rimborsare o far recuperare gli abbonamenti degli iscritti, costi connessi all’attività agonistica…Vivo da quarant’anni in questo mondo e vi dico che la ruota si è fermata. Per ripartire bisogna mettere in campo un piano d’azione comune, forte. Quanto ci vorrà per rimettere le cose a posto? Credo che ci vorrà un anno e mezzo circa. Ci sono centinaia di migliaia di soggetti che non lavorano e che purtroppo vivevano solo di sport. Cosa mi auspico? Che nel decreto di Aprile del Governo ci sia qualcosa per gli impianti sportivi, per gli operatori ed i dipendenti delle tante strutture, per i gestori di impianti sportivi. Il movimento sportivo italiano si mantiene grazie a queste persone. I contributi per gli operatori sportivi? Secondo me dovrebbero essere intorno ai 250 milioni di euro, al momento ne sono stati stanziati 50. Se a metà Maggio passa la pandemia? Secondo me tutte le attività saranno rimandate a Settembre. Ipotizziamo che il governo al 15 Maggio darà il via libera annunciando la fine dell’emergenza, voi credete che le famiglie, dopo questo clima di psicosi e di paura che si è innescato nelle scorse settimane, affolleranno immediatamente gli impianti sportivi oppure porteranno i loro figli in luoghi dove ci sarà assembramento con centinaia di persone? La stagione sportiva credo che sia finita”.

Quando lo sport è sociale…
“Insieme a tanti campioni dello sport ed all’Associazione A.R.T.U.R., altro soggetto promotore dell’iniziativa, abbiamo lanciato la campagna di donazione in favore dell’Ospedale Loreto Mare, tra i presidi più importanti per la lotta al Covid-19. Il mondo dello sport, dell’associazionismo ha risposto con grande entusiasmo e tanti italiani, non solo napoletani, stanno contribuendo a questa nobile causa. Il mio grazie a tutti loro. Il Loreto Mare è un ospedale di frontiera e va supportato con ogni mezzo possibile

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