Coronavirus, Ariano Irpino si ribella al ruolo di Codogno della Campania (VIDEO)

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    ARIANO IRPINO – Ariano Irpino non ci sta ad essere definita la Codogno della Campania. Il provvedimento di chiusura del comune, causato dal picco di infetti registrato nei giorni scorsi (28 positivi su un totale di 49 casi in provincia), ha avuto un effetto immediato.

    Suscitando anche non poche polemiche. Si cerca di comprendere quale sia l’origine del focolai. Si ipotizza che il 24 febbraio una festa di carnevale abbia fatto esplodere l’epidemia nella zona. Ma c’è anche il tema dell’ospedale “Frangipane”, chiuso nei giorni corsi per i troppi casi registrati e gli accessi impropri alla struttura sanitaria.

    Il direttore sanitario, Gennaro Bellizzi, primario di cardiologia si è dimesso. Al suo posto Angelo Frieri che aveva l’incarico anche all’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi. Una struttura dove c’è una cronica carenza di presidi Dpi per il personale sanitario e i degenti.
    E non ci stanno nemmeno i neocatecumenali, indicati come i colpevoli di aver fatto esplodere l’altro picco epidemico in un’area di circa 23mila abitanti. L’area “chiusa ” da De Luca che comprende i comuni di Polla, Sala Consilina, Atena Lucane e Caggiano, in provincia di Salerno.

    Nel mirino un ritiro spirituale che si è tenuto dal 28 febbraio al 1 marzo in un hotel di Atena Lucana. Erano 17 i partecipanti, tra loro tre parroci e, secondo chi ha vissuto quel momento, nessun predicatore. Così come è stata smentita la bevuta dallo stesso calice di vino. Pare certo, al contrario che uno dei presenti avesse trascorso precedentemente una settimana a Milano.

    E il diacono 77enne di Bellizzi, deceduto il 10 marzo all’ospedale di Battipaglia. Chiusura, dunque, ma senza alcuna indicazione pratica secondo il sindaco, Luigi Vertucci. Che rivela anche: “Ho solo un vigile urbano, come posso controllare tutto?”. Insomma, provvedimenti gusti e necessari in un contesto in cui rischiano di avere solo l’effetto annuncio e nessuna applicazione pratica se non affidata alla sensibilità, al buonsenso e al rispetto delle regole da parte dei cittadini.

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