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TORRE ANNUNZIATA- Svolta nelle indagini sul crollo della palazzina di via Rampa Nunziante a Torre Annunziata (Napoli), nel quale lo scorso 7 luglio persero la vita otto persone. A oltre sei mesi dalla tragedia, infatti, la Procura oplontina ha richiesto un provvedimento di divieto di dimora in Campania nei confronti dell’architetto Massimiliano Bonzani: il professionista è accusato di falsità in atto pubblico e nelle istanze urbanistiche nell’ambito degli incartamenti relativi all’immobile oggetto del tragico cedimento. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata, è stato eseguito dai carabinieri della compagnia torrese e dagli agenti del locale commissariato.

”Nella condotta tenuta da Bonzani – scrive in una nota il procuratore della Repubblica, Alessandro Pennasilico – si è ravvisata una patente e sistematica illegalità. Attraverso tale condotta i proprietari – è la tesi della Procura – hanno avuto ”la possibilità di acquistare appartamenti abusivamente realizzati”.

“L’inchiesta sulla tragedia di Torre Annunziata, che sta portando alla luce le presunte falsità messe in piedi da un tecnico per permettere modifiche strutturali all’edificio che è poi crollato, dimostra quanto sia necessario un intervento del prossimo Parlamento per introdurre finalmente il fascicolo del fabbricato”.

 

Lo hanno detto i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e il portavoce regionale Vincenzo Peretti, sottolineando che “il fascicolo del fabbricato permetterà di avere una fotografia reale del patrimonio immobiliare italiano anche per capire se e quali interventi fare per mettere in sicurezza quelli più a rischio”.

 

“Chiaramente sarà necessaria la piena collaborazione degli Ordini professionali che devono cancellare dai loro elenchi quei tecnici che certificheranno condizioni non corrispondenti alla realtà” hanno aggiunto i Verdi per i quali “serve anche una maggiore consapevolezza da parte dei proprietari degli immobili che, a volte, in maniera superficiale fanno lavori senza rendersi conto dei rischi che corrono”.(ANSA)

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