NAPOLI – Il suo clan lo riteneva inaffidabile e confidente delle forze d’ordine: per questo fu ucciso Guglielmo Esposito, il 9 settembre del 1996, circa 20 anni fa, a Napoli, per volere dei vertici della cosca dei Sarno del quartiere Ponticelli i quali, per risolvere la questione, chiesero aiuto al boss alleato Ciro Formicola, capo dell’omonima organizzazione camorristica attiva, invece, nella zona di San Giovanni a Teduccio. Nuove accuse per l’ex capoclan e per un altro ex affiliato, Adriano Sannino, anche lui già in carcere, colui che viene indicato come il killer. A notificare le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Napoli sono stati gli agenti della Squadra Mobile partenopea.

Ciro Formicola è il nonno di Gaetano Formicola, il 19enne che con Giovanni Tabasco, 20 anni, venne arrestato dalla Polizia lo scorso 22 marzo con l’accusa di avere assassinato un suo amico, Vincenzo Amendola, 18 anni, ucciso con due colpi di pistola al viso la notte tra il 4 e 5 febbraio 2016 e poi sotterrato in un terreno del quartiere San Giovanni a Teduccio. Fu Ciro Formicola ad organizzare il raid. Mandanti dell’agguato che costò la vita a Esposito, invece, sono ritenuti i vertici, di allora, del clan Sarno. A fare luce sulla vicenda hanno contribuito anche le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.(Ansa)

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