ROMA -“Il diritto internazionale prevede protezione per coloro che sono costretti ad abbandonare la propria casa e il proprio Paese in ragione di conflitti, persecuzioni, condizioni climatiche, calamità naturali e carestie.

Oltre 80 milioni di persone sono in fuga, secondo l’Alto Commissario delle Nazioni Unite che, ad oggi, si trova a proteggere quasi 100 milioni di individui.

La Giornata odierna impone una riflessione per rendere effettivo l’esercizio di questa responsabilità internazionale”.

E’ quanto afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della “Giornata mondiale del Rifugiato”.

Storie individuali e di popoli, anche geograficamente vicini, fanno appello al nostro senso di solidarietà, ancorato ad alti doveri morali e giuridici.

La protezione della vita umana, il salvataggio dei profughi, il sostegno ai sofferenti nelle crisi umanitarie, l’accoglienza dei più vulnerabili, sono impegni cui la Repubblica Italiana, in collaborazione con l’Unione Europea e le organizzazioni internazionali, non si è mai sottratta, anche nei tempi recenti segnati dalla pandemia.

Rivolgo un sentito ringraziamento alle donne e agli uomini delle varie amministrazioni che, con dedizione e spirito di servizio, assicurano quotidianamente l’operatività della protezione internazionale.

Vorrei ricordare altresì la generosità con cui privati cittadini, organizzazioni della società civile e istituzioni religiose si prodigano nel nostro Paese per assistere i rifugiati, anche promuovendo esperienze innovative quali i corridoi umanitari, significativo esempio in materia di accoglienza a livello europeo».

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani in occasione della Gior-nata Mondiale del Rifugiato intende fare una riflessione sulla fondamentale questione della Prote-zione internazionale.
La giornata celebrativa che ricorre il 20 giugno in tutto il mondo è stata istituita nel 2001 dall’UNCHR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, per commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati da parte dell’ONU.
L’obiettivo di tale giornata è quello di favorire un momento di sensibilizzazione, informazione, con-fronto e dialogo per tutti coloro che sostengono i Diritti Umani e il diritto, per le persone che fug-gono dalla guerra e dalle persecuzioni, di rifugiarsi nei Paesi garanti di democrazia e libertà. La convenzione celebrata il 20 giugno è un trattato multilaterale che nasce proprio per definire chi siano i rifugiati, i loro diritti e le responsabilità delle nazioni che offrono asilo.
La Protezione internazionale, infatti, tramite asilo politico, tutela tutte le persone che ottengono lo status giuridico di rifugiato. Sono circa 82 milioni le persone in fuga da guerre, persecuzioni e cambiamenti climatici. Si tratta di uomini, donne e bambini uomini che affidano il loro destino ai viaggi della speranza per ottenere protezione da un paese straniero, unica e ultima possibilità per scappare da un destino avverso e talvolta fatale.
Basti pensare alla rotta Mediterranea dove ogni giorno si continua a morire nel tentativo di raggiun-gere l’Italia, la Spagna, la Grecia o Malta per sfuggire alla guerra, ma anche alle violenze di genere e al traffico di essere umani, e cercare di ricostruirsi una vita migliore. Sulla rotta Balcanica la si-tuazione non è molto diversa: i migranti, nonostante i respingimenti, continuano a fuggire da abusi, violenze e umiliazioni e cercano di entrare disperatamente nell’Unione europea attraverso i confini orientali.
Siria, Afghanistan, Bangladesh, Costa D’Avorio, Guinea, Sudan sono solo i principali Paesi di ori-gine del popolo in cerca di una nuova terra, di una nuova casa e di un futuro più umano.
Con la campagna Together we can do anything, “Insieme possiamo fare la differenza”, quest’anno l’UNCHR chiede la piena inclusione dei rifugiati in tutti gli ambiti della società perché questi ultimi di qualsiasi etnia essi siano, da qualunque paese provengano, hanno diritto a una vita dignitosa in quanto sono persone che hanno vissuto sulla propria pelle tragedie inimmaginabili e proprio come noi hanno diritto a un posto che si possa chiamare casa.
Per quanto riguarda il nostro Paese anche la Rai ha strutturato un intero palinsesto televisivo per lanciare allo stesso tempo un preoccupante allarme e un messaggio di speranza.
Su Rai Radio 1 da diversi giorni è iniziata una staffetta virtuale di solidarietà che terminerà domeni-ca 20 giugno. Su Rai Storia, invece, ci saranno interessanti documentari in prima visione per rac-contare il dramma di milioni di uomini in fuga dall’orrore. Altri contributi di sensibilizzazione al tema della solidarietà umana sono stati offerti da Rai news e Uno Mattina.
Il CNDDU è convinto della grande responsabilità dell’istituzione scolastica in quanto fucina di so-lidarietà, riteniamo quindi che il compito della scuola è certamente quello di stimolare la riflessione circa i fenomeni geopolitici e promuovere attività didattiche finalizzate a incoraggiare l’integrazione e l’inclusione di tutti. Per tale ragione invita a realizzare progetti attinenti all’educazione ai diritti umani, alla solidarietà, alla cittadinanza critica, alla promozione di una cultura di pace, contribuendo così alla costruzione di una comunità globale più giusta e solidale.
Anche quest’anno in occasione del 20 giugno proponiamo l’iniziativa dello scorso anno intitolata Human Street Map che è alla sua seconda edizione.
Si tratta di un percorso didattico che consiste nella realizzazione nelle varie città italiane di una sorta di mappa dei diritti umani da realizzare a settembre, con l’apertura della scuola, e in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che la Chiesa cattolica ha celebrato per la prima volta nel 1914 e che dal 2019 ci celebra ogni anno nell’ultima domenica di settembre.
Partendo dalla lettura dell’art. 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, “Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni”, gli studenti guidati dagli insegnanti percorreranno i punti nevralgici dell’emigrazione/immigrazione locale, scattando foto-grafie, girando filmati, coinvolgendo i principali attori istituzionali impegnati nelle tematiche legate ai diritti umani, per creare una GOOGLE MAP incentrata sui luoghi di confine e d’incontro tra po-poli differenti, il tutto verrà inserito in un blog e divulgato nell’etere. Le attività saranno attuate me-diante l’alternanza di metodologie e strumenti diversificati: lezioni partecipate, brain storming, coo-perative learning, peer education.
“L’umanità che mostreremo nell’accogliere i profughi disperati, l’intelligenza con cui affronteremo i fenomeni migratori, la fermezza con cui combatteremo i trafficanti di esseri umani saranno il modo con il quale mostreremo al mondo la qualità della vita democratica”, Sergio Mattarella.
Il CNDDU è fermamente convinto che nessuno più dei giovani sia in grado di raccontare la qualità della vita democratica del nostro Paese.

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