MELITO – Ieri sera verso le 22:30 a Melito di Napoli, all’interno del perimetro interno della scuola media Marino Guarano, i Carabinieri hanno rinvenuto il corpo senza vita di Marcello Toscano (Melito di Napoli 23.02.1958). L’uomo era insegnante di sostegno in quella scuola e le sue ricerche erano partite alle 20 quando i familiari hanno lanciato l’allarme visto che non ne avevano più notizie.

Dai primi accertamenti pare che la morte sia riconducibile a un’aggressione con arma bianca ma è ancora tutto da verificare.

Indagini in corso da parte dei Carabinieri che hanno acquisito diverse immagini dalle telecamere presenti in zona.

Emergono nuovi elementi su ciò che è accaduto stanotte a Melito: Il figlio della vittima si è presentato in caserma a Mugnano alle ore 19.25.
I carabinieri hanno raccolto la denuncia di scomparsa, avviando immediatamente le ricerche.
Intorno alle 21.00/21.30 la figlia ha individuato la macchina del padre nei pressi della scuola e ha chiamato in caserma a Mugnano.
I militari della stazione locale sono arrivati sul posto, hanno fatto aprire i cancelli dai custodi e sono entrati nel perimetro (DA SOLI). Hanno ispezionato tutti i locali, interni ed esterni.
A trovare il corpo in un’aiuola – contrariamente a quanto riportato in un’agenzia delle 8:48 – i carabinieri.

Il suo amico e collega, il professore Andrea Cipolletti, che insegna alla scuola Melissa Bassi di Scampia. «Non so cosa sia successo ma potrebbe essere stata una nota a scatenare l’ira di qualche ragazzo o qualche genitore – ha detto Cipolletti a LaPresse – Marcello a mezzogiorno ha chiesto a un suo collega di insegnargli a mandare la posizione tramite WhatsApp, probabilmente si sentiva in pericolo, lo conoscevo da più di vent’anni – dice ancora Cipolletti – abbiamo lavorato insieme diversi anni fa. Le nostre mogli insegnano insieme. È una notizia che ci lascia sgomenti. Mi ha chiamato ieri sera un suo collega dicendo che non si trovava Marcello, era stata trovata la macchina a scuola. Il suo corpo è stato ritrovato accoltellato e pieno di sangue. Io insegno per scelta in un ambiente difficile (a Scampia; ndr) e proprio stamattina ho detto ai ragazzi che la scuola deve essere un luogo sicuro».

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