NAPOLI – Ha partecipato anche Vincenzo Russo, il padre di Ugo, il 15 enne ucciso nella notte tra sabato e domenica, da un carabiniere fuori dal servizio in seguito ad un tentativo di rapina, alla manifestazione di solidarietà organizzata davanti alla sede del comando provinciale dell’Arma.

L’iniziativa è stata organizzata attraverso radio e social in risposta agli spari contro la caserma che si sono verificati nelle ore successive al decesso di Ugo Russo nell’ospedale Pellegrini di Napoli, poi devastato da amici e familiari.

L’iniziativa, complice anche la psicosi da coronavirus, non ha lanciato un segnale forte in termini di adesioni da parte dei napoletani, così come auspicavano i consigliere regionali della Campania, Francesco Borrelli e Valeria Ciarambino.

La presenza del padre del giovane rapinatore è comunque un segnale senza precedenti nell’eterno conflitto tra le due anime di Napoli

“Noi siamo con l’Arma. Chi spara contro una caserma merita di essere punito con la massima severità.”

“Questa mattina abbiamo manifestato all’esterno della Caserma Pastrengo di Napoli per esprimere tutta la solidarietà della città ai militari dell’Arma dopo la stesa di sabato scorso messa a segno per la morte del quindicenne Ugo Russo. Una mattinata di solidarietà a quelle donne e quegli uomini che ogni giorno lavorano per tutelare la nostra sicurezza. Dopo il confronto di ieri su Radio Marte, era presente anche Vincenzo Russo, il papà di Ugo, invitato da Gianni Simoli. Accolgo positivamente la sua presenza, è un buon segnale che anche determinate realtà vogliono mettersi sulla strada giusta e cambiare vita”. Lo ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi che ha partecipato all’iniziativa promossa dal comitato di cittadini guidato Marco Limoncelli.

“Noi staremo sempre dalla parte dell’Arma dei Carabinieri. Siamo contro chiunque – ha aggiunto Borrelli –cerchi di denigrare o peggio spara contro chi ci protegge ogni giorno. Così come per gli operatori sanitari del pronto soccorso devastato. Chi ci salva la vita va tutelato in ogni modo. Per questo chiediamo pene esemplari per tutti i protagonisti di queste azioni vandaliche e criminali. E di certo non aiuta la mentalità delinquenziale di alcuni soggetti come il garante dei detenuti di Napoli Pietro Ioia che ha sottolineato come la prima colpa dell’accaduto sia del carabiniere che girava con il rolex perché, a suo dire, a Napoli non si cammina con questi orologi costosi. Una cosa inaudita e che fa sobbalzare solo ad ascoltarla. In questi casi serve compattezza e unità d’intenti da parte di tutte le istituzioni e dei cittadini”.

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