SANT’ANTONIO ABATE – Drammatico incendio nella fabbrica di pomodori La Torrente a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli.

Le fiamme hanno avvolto lo stabilimento e sono ancora in azione i Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine. La colonna di fumo è davvero enorme e si teme per l’incolumità dei cittadini che abitano nella zona e anche nel centro di Sant’Antonio Abate.

Da accertare le cause dell’incendio. Tra le ipotesi anche l’accensione di un fuoco di artificio nei pressi della fabbrica.

“Abbiamo chiesto un ulteriore intervento del 118, potenziato i soccorsi sul territorio e chiesto l’intervento di Italgas ed Enel per evitare ulteriori disagi. Stiamo evacuando anche le abitazioni limitrofe in via precauzionale”. Lo afferma Ilaria Abagnale, sindaca di Sant’Antonio Abate, sul posto del drammatico rogo.

“I soccorsi sono attivi – aggiunge Ilaria Abagnale – e abbiamo chiesto l’ausilio anche degli operatori di Castellammare di Stabia accanto alla nostra Protezione civile. Inoltre, ci stiamo attrezzando per le forniture di acqua e qualsiasi cosa possa servire ai residenti”

È possibile secondo molti testimoni che il rogo a Sant’Antonio Abate nel capannone della Torrente sia stato dovuto da dei fuochi sparati durante un matrimonio. Per cause da accertare alcuni petardi sarebbero finiti proprio nel capannone di deposito della fabbrica di pomodori. Pochi i minuti trascorsi e il capannone della Torrente ha preso fuoco. Sul posto vigili del fuoco Con autopompe e autoscale per mettere in sicurezza l’incendio divampato velocemente ed in maniera aggressiva. I pompieri fanno sapere che la situazione è molto critica, visto il vento e la temperatura elevata, il fuoco propaga velocemente. Sono in arrivo unità da Caserta , Nocera ed Avellino, al fine di circoscrivere velocemente le fiamme in direzione di alcune abitazioni della zona.

“Se la causa di questo terrificante rogo fosse stata dovuta davvero ai botti sparati per un matrimonio – dichiara il deputato dall’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli – sarebbe gravissimo. Innanzitutto vogliamo sapere se questi fuochi erano autorizzati e gestiti da personale specializzato. Poi ci teniamo come sempre a ricordare che sui nostri territori da anni combattiamo contro l’utilizzo selvaggio e illegale di fuochi nel disinteresse generale. Negli anni questi scellerati hanno distrutto abitazioni, parchi, aree protette e ancora oggi si continua con queste usanze barbare e incivili senza una dura reazioni delle istituzioni che tollerano questa indecenza”.

 

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