CASORIA – Attesa premiere cinematografica all ‘Uci Cinemas di Casoria, dove, sabato 26 marzo a partire dalle ore 20.00, dedicato a tutte le vittime innocenti della camorra, sarà proiettato, alla presenza di tutto il cast, il nuovo film di Stefano Cerbone, “LottoZero…Le Holding di Napoli Est”. Diretto dallo stesso autore insieme a Ciro Grieco, il lavoro per il grande schermo, vede tra i protagonisti il popolare attore e cantante Antonio Ottaiano.

Un artista dalla grande esperienza teatrale pronto a mettere le sue caratteristiche attoriali al servizio di una travolgente storia di periferia imperniata sulle tragiche vicende di due boss della camorra napoletana con i rispettivi figli. Con il grido di denuncia dell’autore Cerbone contro uno Stato assente, il film con Ottaiano, vedrà tra gli interpreti anche Walter Lippa, attore della serie Gomorra e ancora da Armando Incarnato, Vincenzo Fabricino, Michele Cantalupo, Nello Amato, Antonio Ciccone, Cosimo Merolla, Terry Ray, Massimo Cerbone, Ludo Brusco e Nino De Santis.

Presentato dalla Rebirth Communication, il lavoro cinematografico si tramuta nel messaggio di speranza di una città che, nonostante i suoi atavici difetti, spera in un futuro migliore fatto di vita, civiltà e orgoglio. «A proposito del mio personaggio- ha spiegato lo stesso Antonio Ottaiano- impersono un ex boss conosciuto negli ambienti come “Pauluccio Billaden” il cui vero nome è Paolo Esposito. Un uomo che, dopo tante esperienze vissute sulla propria pelle, si accorge che alla luce dei cambiamenti della società non è più il caso di essere un malavitoso.

Così, per quanto i suoi profitti derivino dal lavoro di un boss, decide di cambiare vita investendo tutto in una fantastica zona caraibica per l’apertura di un grande e lussuoso resort.

A tutto ciò e alla sua intraprendenza, Pauluccio aggiunge tutta la sua scaltrezza fino a diventare amico dei politici locali e addirittura dello stesso presidente della Repubblica Dominicana. Una decisa inversione di rotta con la quale l’ex camorrista, decidendo di cambiare registro e di allontanarsi dalla sua terra e dal circolo vizioso di cui faceva parte, si prende quella proverbiale seconda possibilità che secondo me dovrebbe essere data a tutti».

«Un film – ha detto ancora il popolare attore- il cui insegnamento sta tutto in una frase. A un certo punto, un ispettore della polizia, rivolgendosi al personaggio che interpreto, dice “che la mia vita è finita”.

Mentre io, nei panni di Pauluccio, mostrandogli i polsi per farmi ammanettare, gli rispondo “la mia vita è finita il giorno in cui ho deciso di diventare un camorrista”. Un messaggio forte, questo, che diventa il simbolo del film. C’è pure da dire che a differenza di tante pellicole degli ultimi dieci anni, senza fare nome, questo lavoro grazie alla sua sceneggiatura fa prevalere la legge e la giustizia. Al contrario di tanti altri film e fiction dove tutto è in mano a gente di malaffare, in LottoZero, alla fine, vincono la legge, la giustizia e la presenza ferrea e decisiva dello Stato».

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