Serena è una bambina vispa e intelligente, che ama sognare. Una sera, nel giardino di casa sua, una luce splende più forte tra le lucciole è la fata Diana, esule dal proprio regno per l’incantesimo di una maga cattiva. Inizia una grande amicizia e una grande avventura tra sogno e realtà per riportare la pace tra le creature magiche, gli alberi e gli animali del bosco di Ruven. Unicorni, folletti dispettosi, dolci fatine e salici incantati trasporteranno i lettori sulle ali della fantasia.

Dott.ssa Taormina, ci può parlare del suo ultimo lavoro editoriale e come nasce l’idea?

“Innanzitutto grazie  per questa bella intervista. Il mio ultimo libro “Le fate di Ruven” è un libro nato durante le vacanze estive di qualche anno fa, quando mia figlia era più piccola e amava tanto che le raccontassi storie su creature magiche e mondi allegri e colorati. In questo modo è nata la storia e l’idea di rendere mia figlia, Arianna, la protagonista del racconto”.

La particolarità di questo racconto è data dal tema dell’amicizia tra un essere umano e la regina delle fate. Come mai la scelta di affrontare questa tematica e soprattutto cosa pensa in merito al modo in cui è cambiato l’approccio nei confronti delle amicizie?

“Mi fa piacere rispondere a questa domanda, perché io credo che l’amicizia non abbia limiti e si possa instaurare tra persone di cultura e tradizioni differenti e questo libro consegna ai piccoli e grandi lettori questo spunto di riflessione. Si tende a credere che il simile attragga il simile e spesso si guarda con sospetto al diverso, a chi proviene da paesi lontani. Ecco il libro suggerisce di allargare i propri orizzonti, perché l’amicizia è un valore che si sta perdendo e si sottovaluta”.

Un’autrice che si dedica prettamente al mondo dei bambini, cosa pensa di tutti quei genitori che si “sostituiscono” con Alexa e leggono le favole mediante questo strumento prima di far addormentare i proprio bambini?

“Sono genitore anche io e devo ammettere che quando mia figlia era piccola Alexa non esisteva ancora, ma poco cambia perché non l’avrei mai acquistata. Non voglio giudicare le scelte delle famiglie, ma secondo il mio modesto parere niente e nessuno può sostituire il calore di una mamma o di un papà che trova mezz’ora del suo tempo per condividere con il figlio/a una fiaba”.

Come nasce la passione per la scrittura e quanto tempo dedica a essa?

“Questa passione ha radici lontane, a dieci anni ho composto le prime poesie e solo dopo la nascita di mia figlia, ho iniziato a scrivere per ragazzi e bambini. Dedico alla scrittura il tempo necessario a terminare i progetti in corso d’opera, potrebbero volerci mesi o settimane, ma scrivo con assiduità”.

Ci può parlare dei suoi precedenti lavori editoriali e le tematiche affrontate?

“Elencare tutti i libri sarebbe lungo, scelgo di parlare solo di uno degli ultimi: Il segreto di Raffaello e Margherita edizioni Il Ciliegio. È un romanzo rivolto a ragazzi dai quattrodici anni in su .Il libro, partendo dalla storia di Raffaello Sanzio, tratta tematiche importanti quali l’amore per l’arte e l’amicizia. Offre una rievocazione storica di una vicenda legata alla famosa opera del Sanzio “Lo Spasimo di Sicilia”, andata perduta per mare e poi miracolosamente ritrovata presso le coste genovesi. Tra storia e fantasia, il libro offre vari spunti di riflessione”.

 

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