LaPetiteEcurie_fotoFranzGleiß

NAPOLI – Il “Grand Tour” dell’ensemble francese “La Petite Écurie” fa tappa a Napoli protagonista, domenica 7 novembre (ore 18, alla Chiesa di Santa Caterina da Siena) dell’apertura di “Note svelate”, titolo della XXIV stagione musicale della Fondazione Pietà de’ Turchini, presieduta da Federica Castaldo che con Paologiovanni Maione firma la direzione artistica. Strumenti storici, per lo più appartenenti alla classe dei fiati ad ancia doppia, costituiscono la principale, quanto singolare, caratteristica di questo prestigioso gruppo formato da Miriam Jorde Hompanera (oboe), Marc Bonastre Riu (oboe tenore barocco), Valerie Colen (oboe), Giovanni Battista Graziadio (fagotto) e Philipp Lamprecht (percussioni).

Oboe e fagotto, tra composizioni del XVII e XVIII secolo, in scena per offrire al pubblico esempi significativi dell’importanza che questa classe di strumenti ha sempre rivestito nel tempo e, ancor più, nella sensibilità di tanti grandi compositori. Un repertorio, scelto tra composizioni di Jean Baptiste Lully, Joseph Bodin de Boismortier, James Paisible, Henry Purcell, Antonio Vivaldi, Johann Christian Schieferdecker, con il quale La Petite Ecurie realizza un particolare “grand tour” in Europa, proponendo un percorso musicale che dalla Francia giunge in Germania, passando per Inghilterra e Italia.

“Il nostro viaggio musicale inizia in Francia – si legge in una nota dell’ensemble – dove l’oboe ha avuto un ruolo importante alla corte di Luigi XIV. Dopo la Francia tocchiamo l’Inghilterra, Paese in cui divenne molto popolare e questo proprio grazie alle influenze che venivano dalla corte francese. Dall’Inghilterra all’Italia che, pur non documentando tracce significative dell’uso in ensemble di questo strumento, riserva all’oboe una funzione di strumento solista testimoniata soprattutto nella produzione di Antonio Vivaldi”.

Questo il motivo dell’inserimento nel programma ideato per il concerto a Napoli di un particolare arrangiamento per oboe e fagotto del celebre Concerto in sol minore, RV 153 originariamente composto da Antonio Vivaldi per archi e basso continuo.

“Il nostro viaggio – concludono i musicisti – termina in Germania dove, contrariamente all’Italia, l’oboe avrà un grande utilizzo, sia da solista che in ensemble, come si evince dalla notevole produzione musicale dedicata allo strumento”.

Il concerto è l’occasione per inaugurare, inoltre, l’installazione luminosa permanente “Luce d’autore” ideata e progettata da Davide Scognamiglio, con la collaborazione di Sebastiano Cautiero, realizzata dalla Fondazione attraverso uno specifico finanziamento della Regione Campania. Biglietti euro 7. Prenotazione obbligatoria per email a coordinamento@turchini.it Info: www.turchini.it

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