La linea gialla”, un romanzo che ti accompagna e ti attraversa l’anima. Scritto da Riccardo Alberto Mangiacapa. Il protagonista è Enrico, titolare di un bar al centro della capitale, Roma. Alle spalle un matrimonio fallito e a causa del lockdown si ritrova anche in una situazione economica non molto agevole. Non crede più a nulla, ma soltanto l’incontro con una sua vecchia amica, Simona, anch’essa con un matrimonio finito gli permetterà di poter far riaccendere in lui la speranza di ricredere ancora in qualcosa. La linea gialla descritta e raccontata dall’autore non è altro quella linea che tutti noi non dovremmo mai superare o forse sì? Sta di fatto che con le descrizioni e il saper entrare in empatia con i personaggi, dopo sarà difficile per tutti i lettori provare a distaccarsi e soprattutto tutti loro non saranno più gli stessi, perché la linea gialla ti cambia e ti fa riflettere su molti aspetti della vita che, a volte, evitiamo di prendere in considerazione.

Sinossi: Un incrocio di vite che si annientano e si compiono nell’incontro l’una con l’altra.
Enrico ha un bar e un matrimonio finito alle spalle. Dopo due anni di pandemia cerca un filo che lo faccia uscire dal labirinto della sua vita, l’incontro con Simona, una sua vecchia amica, lo riporta ai tempi del liceo. Ma le loro vite hanno preso da tempo strade diverse, sarà possibile riafferrare la magia di quell’amor mai nato tra loro? Sullo sfondo una Roma bellissima e cinica con i suoi personaggi e le sue contraddizioni che sono anche quelle di Enrico che vive in simbiosi con la sua città.

Dott. Mangiacapra ci può parlare del suo ultimo lavoro editoriale e come nasce l’idea di questo romanzo?

“Il romanzo nasce da una domanda che mia figlia rivolge a mia nipote di tre anni, una di quelle domande che di solito si fanno alla fine di una vita, quando l’età diventa saggezza. La domanda era “ Per te che cos’è l’amore?”, ora sembra prematuro domandare del sentimento che muove il mondo, a una bambina che conosce ben poco ma sorprendentemente, la risposta è incredibilmente saggia “ il nonno, l’amore di nonno”.

Ora questo piccolo spaccato di vita famigliare che sicuramente mi inorgoglisce, mi ha dato lo spunto per il romanzo. Se fino all’inizio della nostra vita noi identifichiamo questo sentimento con una persona, cosa può accadere nell’animo umano quando non si ha nessuno, quando proviamo solo disagio attorno a noi e non siamo più in grado di provare amore? Se poi collochiamo questa persona alla fine della pandemia che ci ha costretti a un isolamento forzato, la risposta merita una riflessione da inserire in un romanzo. Le parole chiavi di questo romanzo sono infatti, amore e disagio”.

Un romanzo dove le vite vanno a incrociarsi, una linea gialla che tutti noi dovremmo cercare di non superare perché grazie a essa si muove la nostra esistenza e il percorso della nostra vita. Eppure, il più delle volte tendiamo a superarla, secondo lei perché accade ciò e lei ha mai provato a superare questa barriera?

“Di linee gialle nella nostra vita ne incontriamo tante. Sono i confini, tutti i confini fisici e ideologici che ogni giorno ci diamo. Talvolta è un bene superarli ma l’animo umano tende a difendere i propri confini, li difende anche se capisce che sono limiti. Spesso sono sinonimo di divisione e di isolamento e quando i nostri confini, le nostre vite si intrecciano, subito si generano altri confini come se l’empatia, la complicità generassero altre “ Patrie” da difendere”.

Quale dei personaggi ha suscitato in lei delle difficoltà e soprattutto tutti quanti sono riusciti a entrare nel contesto della storia?

“Di personaggi nel libro ne troviamo molti e soprattutto di età diverse, si passa dalle adolescenti Margherita e Giulia a figure più mature come Enrico e Simona. Direi che il romanzo non ha un solo protagonista ma anche i personaggi apparentemente secondari, nella pagina successiva possono diventare fondamentali. Non ho avuto difficoltà a descriverli, perché sono persone che possiamo incontrare nella nostra vita o persona di cui abbiamo sentito parlare i di cui abbiamo letto”.

Che messaggio desidera lanciare questo libro? E che reazione si aspetta dai lettori?

“A parte una riflessione sull’amore e sulle difficoltà, i disagi che incontriamo nella nostra esistenza, non avevo l’intenzione di lanciare messaggi. Mi considero un narratore, un narra storie. Scrivo storie narrando quello che c’è dietro le quinte, quello che non vediamo con gli occhi ma con il cuore e la mente. La reazione che fino a ora ho riscontrato è di totale empatia con la mia scrittura. Molti lettori hanno raccontato che una volta preso in mano il libro, non sono più riusciti a lasciarlo se non quando hanno letto la parola fine e molti mi hanno raccontato che l’hanno letto più volte”.

Come nasce la passione per la scrittura e soprattutto vuol parlarci dei suoi precedenti lavori editoriali?

“Nasco poeta, le mie poesie sono state inserite in diverse Antologie nel corso di questi anni. Nella Primavera del 2021 sono stato inserito nell’ “Enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei” e nel 2022 il mio racconto breve “I colori della strada” è stato pubblicato nella raccolta del premio internazionale Dostoevskij , nel 2023 prima dell’ uscita del romanzo “La Linea Gialla” è uscita  una raccolta con  quindici poesie dal titolo “Euro 2023””.

Qual è la tematica che le piacerebbe affrontare ma che ancora non ha fatto?

“Da poco ho vinto un concorso letterario dal titolo “Di Pari Passo” con un mio racconto sulla parità di genere, La letteratura è spesso  un mezzo di denuncia sociale, vorrei scrivere di progresso sociale, in quanto senza equità, senza parità, senza inclusione, il progresso è solo illusorio”.

Ha in mente di scrivere altro? Se sì, su che genere e che tematica?

“Proprio dal racconto scritto per il concorso “Di pari passo” ho tratto spunto per un romanzo che narra le vicende di un uomo mal accettato dalla sua famiglia. Nato da una relazione extra coniugale, cercherà un riscatto sociale lontano dalla sua terra e dalla sua famiglia. Contemporaneamente sto lavorando a un’altra raccolta di poesie”.

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