NAPOLI – La canzone napoletana, il fado, il flamenco. Le tre sorelle del Mediterraneo si tengono per mano e, grazie a un’idea dell’associazione Napulitanata, diventano “SEA and YOU”: un festival irripetibile che da novembre 2023 a aprile 2024 porterà i suoni di Italia, Spagna e Portogallo a convivere come reali onde magnetiche. Ispirandosi nel titolo alle liriche intense della canzone “’O mare e tu” di Enzo Gragnaniello, questi concerti fanno zig zag di città in città. Dopo il felice debutto a Granada (novembre scorso), la seconda tappa internazionale è fissata a Porto sabato 17 febbraio, prima di giungere all’epilogo di Napoli in cartellone il 26 aprile. Un’occasione preziosa per appassionati, addetti ai lavori e turisti alla scoperta di luci e retroscena di speciali canzoni che riassumono l’identità dell’arte poetica e coreutica.
Serenate, ritornelli spiritosi, malinconia e allegria, saudade e duende, umorismo e cante jondo.
Signore e signori, siate pronti a innamorarvi di quest’avventura che intreccia i sentimenti e le storie del Mediterraneo e porta alla conoscenza dei segreti di ognuna di queste musiche popolari del pianeta. “Organizzato da Napulitanata con Caja Granada Fundacíon e Ideal Fado, grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea, e con il patrocinio morale di Regione Campania, Comune di Napoli, Napoli – Città della Musica e Comune di Maia (Porto), “Sea and You” è un festival itinerante e interculturale che incoraggia la mobilità degli artisti”, racconta il manager culturale Mimmo Matania, presidente e cofondatore di Napulitanata. “Il valore del festival è nell’avvicinamento di tre culture musicali in apparenza diverse ma che hanno tante affinità storico-sociali e musicali. I tre concerti internazionali programmati a Granada, Porto e Napoli sono l’epicentro di un processo più ampio che oscilla da gennaio 2023 a giugno 2024 perché si intende dare luce all’inclusività dei tre popoli protagonisti. L’ambizione è coinvolgere gli artisti dei vari territori con un’esperienza immersiva per conoscere luoghi e volontà creative delle persone e delle tradizioni. Napulitanata è associazione capofila, felice di avere ideato “Sea and You” come momento privilegiato per esportare all’estero la canzone napoletana, di cui chiaramente non siamo né i primi né gli ultimi esponenti. Diventiamo portavoce della simbiosi della nostra cultura con quelle del fado e del flamenco, che sono un modello di riferimento pur nel rispetto dei reciproci repertori. La nostra casa sotto ai portici finalmente trova un dialogo con le case do fado e i tablao”.

https://seaandyou.eu/it/home-it/

NAPULITANATA sul palco a Porto > Manuela Renno (canto), Alessandro Colmaier (canto), Giuseppe Arena (contrabbasso), Donata Greco (sax e flauto), Pasquale Cirillo (pianoforte) e Mimmo Matania (fisarmonica).

Questa volta in terra lusitana la scaletta partenopea si compone come di seguito annunciato >
Vesuvio (‘E Zezi) | Cinematografo | Santa Lucia luntana
Tu vuò fà l’americano | Pianofortissimo | Funiculì Funiculà | ‘O sole mio + ‘O mare e tu

Di volta in volta, fra Granada, Porto e Napoli, i musicisti e i cantanti interagiscono scambiandosi le rispettive tradizioni musicali, e eseguendo composizioni originali. In ogni città, gli artisti vengono accolti in b&b, partecipano a visite organizzate dalle guide locali per conoscere il lato più autentico del Paese ospitante. I concerti, gratuiti, sono accompagnati da spiegazioni dei contesti storici e dei brani che sono eseguiti sul palco. Gli eventi sono disponibili in streaming e ricondivisi sui social dei partner e degli artisti per raggiungere il più vasto pubblico possibile. Le strutture degli eventi sono accessibili per i disabili.
Nel live finale a Napoli ad aprile verrà registrato un cd come testimonianza di questo affascinante viaggio musicale nell’anima euromediterranea.

Ed è facile intuire quanto il festival “Sea and You” renda esplosiva e festosa la relazione che in molti decenni la canzone napoletana è riuscita a stabilire con le due sorelle del Mediterraneo.
Già negli anni ’70 furono Roberto Murolo e Amália Rodrigues a trovare l’intesa sui classici “Anema e core” e “Dicintencello vuje”. La stessa stella lusitana – non va trascurato – da solista ha interpretato mirabilmente pure “La tarantella” di Francesco Florimo e Achille De Lauzieres (1845). Enzo Avitabile, con i figli del flamenco Enrique e Soleà Moriente in “Elì Elì”, nell’album “Black Tarantella”, ha ricevuto alloggio nel girone andaluso. Ancora, gli Avion Travel e Misia nel remake con silhouette fado di “Era de maggio”, per la colonna sonora del docufilm “Passione”, diretto da John Turturro. Sulla medesima canzone, in almanacco resta l’incontro di Teresa Salgueiro con il Solis String Quartet. Poi Pino Daniele nelle sue pizzicate flamenco per comporre “’A speranza è sempe sola” o la suadente corrente di “Viento ‘e terra”. E ancora Pino, come dimenticarlo, per il manifesto del concetto-madre “Appocundria” – così prossima alla saudade – salmodiato nel cult “Nero a metà”. Quasi come lui hanno illuminato questo stato d’animo gli Almamegretta nell’hit elettronico “Fa’ ‘ammore cu’ mme”, i Foja nel singolo “’A malia”, LIBERATO in “Gaiola portafortuna” e “Guagliò”, Tropico in “Che mm’hê lassato a ffà”. Femminilità e sensualità “Flamenco” è quella della giovane Donix, altra onda del golfo napoletano. E poi “Zingaro”, ritratto del gitano Camaron de la Isla nel cante jondo tellurico di Eduardo De Crescenzo. Costantemente, ogni volta in dialogo, canzone napoletana, fado e flamenco. Sul podio, va da sé, c’è proprio “’O mare e tu” composta da Enzo Gragnaniello per le voci complici di Andrea Bocelli e Dulce Pontes.

È per questa sintonia che in ognuna delle esibizioni a Granada, a Porto e a Napoli, il concerto sarà suddiviso in tre parti, ciascuna dedicata alle tre musiche protagoniste. Infine, ci sarà l’intreccio reale tra la canzone napoletana, il flamenco e il fado “suonando proprio nel finale del concerto – aggiunge Matania – la canzone ‘O mare e tu di Enzo Gragnaniello, che nella sua natura primigenia è già composto di un mix tra lingua napoletana e lingua portoghese”.

NAPULITANATA nasce nel 2015 con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio musicale napoletano. In particolare, la canzone napoletana d’arte. Nello stesso anno vince il bando del Comune di Napoli per ottenere uno spazio a titolo oneroso nel complesso monumentale della Galleria Principe di Napoli. La sala (un ex deposito di rottami di taxi), in piazza Museo Nazionale n.10/11, è stata ristrutturata con una azione interamente autofinanziata dall’associazione omonima Napulitanata ed è stata trasformata in un hub culturale esclusivamente dedicato alla canzone napoletana.
Da sette anni si svolgono periodicamente concerti, mostre e attività di formazione.

Lo spazio, pensato sul modello delle Case do Fado portoghesi e dei Tablao andalusi, riempie la lacuna di un luogo dove in maniera stabile cittadini e turisti possono ascoltare musica napoletana. Ha ospitato, dalla sua apertura ufficiale avvenuta il 28 aprile 2017, circo 50 mila visitatori provenienti da tutto il mondo. Ormai è un cardine culturale nonché turistico per la città partenopea.
Il progetto musicale, sociale, culturale e di rigenerazione urbana ha interessato le università di Napoli, Roma e Liegi (Belgio) e ha fatto tappa a Mitaka e a Tokyo (Giappone). Tra i fondatori di Napulitanata figurano Mimmo Matania, manager culturale e musicista, e il pianista Pasquale Cirillo. Il cast artistico è composto da musicisti e cantanti professionisti che prestano le rispettive competenze per la realizzazione dei molteplici progetti. Il gruppo di lavoro si completa con una numerosa squadra di professionisti che supportano le attività dal punto di vista comunicativo e amministrativo.
Fin dalla nascita dell’associazione Napulitanata, gli obiettivi prefissati sono stati perseguiti attraverso un approccio di local marketing che “pensa locale per agire globale”, invertendo l’assioma per cui occorre “pensare globale per agire locale”. È così che, partendo da una piccola stanza in centro città e da un repertorio troppo spesso svuotato della sua dignità artistica e identità spirituale, Napulitanata è riuscita innanzitutto a portare a Napoli un modello di turismo musicale europeo, efficace e al tempo stesso di qualità. Quasi impossibile da imitare e clonare. Garantendo agli artisti coinvolti lavoro e diritti artistici.

Napulitanata è dunque:
– sala da concerto, mostre e convegni
– progetto musicale, con un collettivo di 15 artisti che si esibiscono nei live in sala e nei concerti in Italia e all’estero. Due gli album all’attivo: il primo, corale, pubblicato nel 2018 e intitolato “Napulitanata”. Il secondo, una collezione di brani in piano solo intitolato “Intrecci”, eseguito da Pasquale Cirillo.
– ente di formazione
– store
Napulitanata è risultata vincitrice del bando regionale Piano di Promozione culturale per gli anni 2020, 2022 e 2023 (Legge n. 7/2003 – Art.11) ed è attualmente coordinatrice di una progettazione europea per la valorizzazione delle musiche tradizionali del Mediterraneo.

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