“Tu sei meraviglia” è il lavoro editoriale dell’autrice Daiana Campaini edito Jolly Roger. Claire, Monica e Giulia, sono le portavoce di una storia di cambiamento, la stessa che le vede protagoniste di una lotta con i pezzi mancanti della propria esistenza. Saranno “le parti aliene” di loro stesse a divenire i campanelli d’allarme di un percorso che giorno dopo giorno le vede sempre più vicine alla riconnessione con la loro Anima. Le parti difettose di se stessi divengono quindi punti essenziali grazie ai quali districarsi nelle difficoltà della vita. Il lettore grazie alla loro storia, potrà di fatti compiere un viaggio all’interno di sé, abbracciando pagina dopo pagina, le proprie differenze, abbandonando il giudizio, vivendo nell’accettazione e nel moto costante del cambiamento. Un testo, che si divide a metà tra guida e narrativa. Questo libro, narrando il reale percorso evolutivo di tre ragazze, vi offre spunti per una rilettura di voi stessi. Ed ecco che, d’un tratto, tatuaggi, stranezze o “parti difettose di sé” diventano vere e proprie mappe del tesoro. Qual è il tesoro? Abitare costantemente la parte più speciale e autentica di sé, laddove dolore e frustrazione diventano combustibile di Pura Luce.

Come nasce l’idea del libro?

“Sebbene quelle tre storie mi avessero molto colpita, l’idea del libro non nasce da me. Io ho un blog, sul quale cerco di rispondere alle domande e ai dubbi delle persone che mi contattano. Un giorno ho sentito la necessità di scrivere e quando ho iniziato la stesura dell’articolo per il blog, in realtà, ne è nato un vero e proprio indice, che non ho più toccato. Da quel momento ho capito che l’indice mi avrebbe guidata nella scrittura di un libro. Ero rimasta affascinata dalla forza di tutte e tre le ragazze. Sono stata anche onorata per averle accompagnate nel loro percorso. Le ho viste soffrire ma anche rialzarsi. Ho narrato le loro storie, ma di fatto è una narrazione che può essere valida per moltissime persone.”

Nel blog di cosa si occupa?

“Nel blog mi occupo di varie tematiche sempre legate all’evoluzione personale. Rileggo novelle storiche come quelle di Pollicino in chiave esoterica, parlo delle relazioni che intessiamo: come si può evolvere attraverso di esse e soprattutto di come ci sentiamo all’interno di ogni relazione, come ci muoviamo, se ci circondiamo sempre di una determinata tipologia di persone. A volte capita di intestardirsi nel voler restare in posti dove sappiamo che non potremo mai fiorire. È un terreno non fertile, ma ci ostiniamo a restare, arrivando perfino ad incolparci. Quello che faccio nel blog è analizzare tutte queste varie tematiche cercando di insegnare le persone a guardare le loro vite con un occhio differente”.

Cosa hanno detto le protagoniste quando hanno letto le loro storie?

“Mi sono sentita di dover chiedere loro il permesso di raccontare e quindi le ho avvertite in anticipo che avrei voluto narrare le loro storie. Soro sono state felici di esser state scelte. Nessuna delle tre pensava di essere un’eroina. Avrebbero preferito venir menzionate con i loro veri nomi, ma ho preferito lasciar loro la libertà di svelarsi, quando e con chi. Quando hanno letto la loro storia, ciascuna di esse ha apprezzato il proprio pezzo. Sono rimaste molto sorprese, perché un conto è vedersi con i propri occhi e un conto è vedersi attraverso la prospettiva di un’altra persona. E finalmente mi hanno detto: “Ora ho capito quando mi dicevi determinate cose”. Perché dopo il trattamento io faccio sempre un resoconto del lavoro svolto, ma spesso sono concetti nuovi, quindi serve un tempo di integrazione e di ricerca per arrivare davvero alla comprensione.”.

“Siamo Esseri a metà fra due mondi: l’animico ed il materico. Compartecipiamo di entrambe ed apparteniamo ad entrambe in egual misura. Diventarne coscienti significa scegliere consapevolmente in ogni momento dove posizionarsi.”, una lettura che si divide tra guida e narrativa, andando a toccare anche la parte metafisica.

“Sì, assolutamente. Volevo toccare quante più persone possibili, gli “addetti ai lavori” possono leggere un libro di metafisica, ma la maggior parte delle persone legge di narrativa. Affinché il libro potesse davvero essere utile, ognuno avrebbe dovuto comprendere e potersi rispecchiare in almeno una delle storie, per questo era assolutamente necessaria una parte di narrativa. Avrei voluto e vorrei che dopo la lettura tutti si facessero delle domande. Sono felice? Cosa manca nella mia vita? Perché si può davvero essere felici. Ciascuno di noi ha infinite possibilità ogni istante della propria vita, ma occorre innanzitutto percepirle, capire qual è davvero la strada giusta per sé e poi trovare il coraggio di percorrere quel cammino oppure rinunciarvi, ma consapevolmente. Per essere felici non si è obbligati a buttare all’aria anni di costruzione. In certi casi sì, ma spesso basta semplicemente una maggiore presa di coscienza per far cambiar tutto, pur non cambiando niente all’esterno. Ciascuno dev’essere il Re o la Regina del proprio Regno, senza dover uccidere, torturare o imprigionare nessuno. C’è spazio ed abbondanza per tutti, se tutti sono autentici con se stessi, perché siamo tutti diversi e tutti abbiamo un ruolo fondamentale. Ma dobbiamo svegliarci ed avere ben chiara l’importanza che abbiamo su questa terra.”

Un libro che aiuterà tantissime persone ad affrontare gli ostacoli difficili della vita. Ha avuto riscontri in merito o testimonianze?

“Sì. Tante. Praticamente chiunque. Le persone che conosco e che l’hanno letto, sono tornate a parlarmi delle loro testimonianze. Vedo che in ognuno ha inizio un processo di questionamento: nel momento in cui una persona s’identifica in una o più delle storie narrate, diventa automaticamente possibile la risoluzione dei suoi problemi, scompare quello stato di condanna irreversibile in cui viviamo. Dobbiamo riallenarci alla felicità e rieducare noi ed i nostri figli all’abbondanza spirituale di certi valori. Perché chi è felice, lo è perché ha trovato la comprensione di sé ed ha capito di cosa “nutrirsi” e non perché sta rubando qualcosa al suo vicino. Chi è DAVVERO ed autenticamente felice, ha voglia di donare e semina felicità ed abbondanza anche intorno a sé.”

Cos’è per lei la felicità?

“La felicità è capire chi si è, sapersi spogliare di tutte le nostre maschere e di tutte le nostre false necessità. Guardarsi bene allo specchio, senza aspettative né giudizio e procurarci ciò che ci fa davvero felici. Essere felici non è riempire un bisogno, è vivere l’abbondanza, queste sono due cose molto diverse. Siamo infelici perché CI SENTIAMO sempre pieni di bisogni, ma in realtà NON LO SIAMO. Questa è la grande trappola del consumismo. Più vi guarderete dentro, meno sarete prede di un mondo in cui vige la legge homo homini lupus. Comprendetevi, amatevi e costruite altro”.

Un testo che analizza soprattutto le “parti difettose”, ma in realtà ognuno è perfetto così com’è.

“Sì. Quello che noi siamo portati a vedere come parte difettosa è dovuto al nostro punto di vista, che è parziale. Certi punti risultano difettosi, strani o difficili semplicemente perché non si riescono a vedere in un disegno d’insieme e, questo è causato un po’ dalla società un po’ dalla struttura duale di questa dimensione che ci porta a vedere le cose in maniera parziale. Guardiamoci davvero per ciò che siamo senza condannarci e riscopriamo i nostri superpoteri”.

Cosa intende per superpotere?

“Intendo quell’elemento che fa di me l’elemento fuori dal coro. Dal punto di vista dell’essere umano più sono omologato alla società e più vado verso il punto in cui tutti desiderano andare. Siamo cablati. Da quando nasciamo questa pressione sociale è talmente forte che si ha la tendenza a limare sempre più tutte le parti strane o quelle fuori dal coro, per cercare di essere dei pezzi tutti uguali. Se l’anima ha scelto quel corpo e quelle caratteristiche, significa che ha bisogno di quell’elemento in particolare, di quel superpotere. Ma se io vado ad appiattire tutte quelle “stranezze”, l’anima non potrà più usufruire di quelle caratteristiche”.

 

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