NAPOLI – L’artigianato è una miniera colma di gemme. Pesa sul Prodotto Interno Lordo per un buon 15%, eppure la sua importanza non deriva tanto dalla bilancia dei pagamenti quanto dai valori umani che esprime. Vi si trovano quantità inesauribili di storia e tradizioni, identità e carattere, lavoro ed economia, sostenibilità ambientale e sociale. Non a caso la Costituzione Italiana, col secondo comma dell’art. 45, così dispone: “La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato”. La parola sviluppo basta a capire che i padri costituenti ci parlano di processi in continua evoluzione, il che significa che sia la legge che l’artigianato devono saper essere sempre al passo coi tempi. Per favorire tale aggiornamento è necessario che politica e realtà produttive si incontrino, per potersi suggerire i migliori spunti per i programmi futuri.

Le Mani di Napoli hanno trovato illuminante l’idea della Giornata nazionale del Made in Italy, voluta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, così si sono assunte l’onere di celebrarla anche a Napoli cogliendo l’occasione per legare l’evento all’artigianato e in particolare a quel segmento che ci piace chiamare artigianato d’immagine. L’estrema qualità dei suoi prodotti, infatti, riverbera prestigio non solo su chi li usa, ma anche sul Paese dove nascono e trovano tutela. Parliamo di sartoria, ceramica, arte presepiale, gioielleria e molto altro, tutti mondi meravigliosi e delicati che hanno molte esigenze in comune.

Il 15 Aprile 2024, nell’affascinante Villa Doria d’Angri, si terranno confronti tra istituzioni e dibattiti su temi che vanno dal ruolo dell’artigiano oggi alla formazione, dall’internazionalizzazione alle potenzialità offerte dall’innovazione e dalle nuove tecnologie, dal cuneo fiscale alla creazione di albi di mestiere, dall’istituzione di un tavolo permanente dell’artigianato al lavoro da svolgere in vista della nuova Direttiva sulle Indicazioni Geografiche non alimentari, che potranno essere iscritte nel Registro Internazionale della proprietà intellettuale già a partire dal non lontano 2025.

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