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Napoli

Il Napoli si scuce lo Scudetto dal petto

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NAPOLI (Di Anna Calì) – Ci sono campionati e campionati. Perché non è colpa nostra se l’anno scorso avevamo 30 punti di vantaggio e se tutto ci è andato per il verso giusto. Non è colpa nostra nemmeno se quest’anno i punti di vantaggio ci stanno tornando indietro con gli interessi e nessuno più ha timore del Napoli campione d’Italia, o forse sì?! Perché i mesi passati con García hanno leso psicologicamente e fisicamente i giocatori e forse ci servirà parecchio tempo prima ancora di vedere un briciolo di normalità e dell’old school.

Non è colpa neanche di Mazzarri che prima di venire a Napoli ha dichiarato di aver studiato il calcio spettacolo dell’anno scorso, gli infortuni e i pochi acquisti hanno contribuito e contribuiranno a fare il resto sul campo.

Però forse è colpa nostra se quest’anno non usciamo più dalla metà campo con una palla ai piedi, se continuiamo a fare i passaggi all’indietro, se ci facciamo trovare sempre scoperti e soprattutto se non concretizziamo più le azioni gol.

Non si aspettava un esordio del genere Mazzarri, alla prima in casa, al Maradona dopo 10 anni. No, si aspettava il Napoli quello che l’ha fatto sognare con i gol di Cavani e Lavezzi e che stasera benissamente Kvara e Osimhen avrebbero potuto far rivedere quelle emozioni e quelle sensazioni.

Stasera c’è il rammarico che forse, inizi, consapevolmente a capire che quest’anno la ruota non girerà dalla tua parte, perché si doveva vincere questo scontro diretto, illudendo, di iniziare a risalire pian piano i piani alti della classifica per poter affrontare con un climax e un humour differente la sfida a Torino contro la Juve e, successivamente, la sfida di Champions.

15 gol in 16 gare meno 11 dalla vetta. Ennesima sconfitta al Maradona. Un Napoli resettato dopo la parentesi García adesso ci prova ci mette anche impegno ma per soli 45 minuti.

Perché le occasioni di Elmas e la traversa di Politano avevano fatto sognare, anche perché immeritatamente il Napoli si è trovato a perdere una partita, visto che il primo tempo, è stato abbastanza coerente con le azioni ma, il gol al 44′ di Calhanoglu, che andava rivisto visto che Lautaro fa fallo su Lobotka davanti all’arbitro Massa, che ignora, completamente il tutto, il raddoppio al 62′ di Barella e il gol all’85 di Thuram spengono definitivamente l’entusiasmo dei tantissimi tifosi che stasera erano accorsi allo stadio per assistere alla “New Era”. Nessuna reazione dai ragazzi di Mazzarri, i cambi, forse un po’ troppo tardi sono arrivati e questo hanno contribuito ancor di più a rallentare il ritmo del gioco.

Dopo questa partita, gli azzurri si vedono in quinta posizione scavalcati solo per differenza reti dalla Roma.

Quest’anno tra i tanti aspetti negativi, c’è anche da aggiungere che non ci sarà nessuna sosta lunga e che toccherà giocare fino allo stremo delle forze fisiche e mentali, ma c’è anche una mera consolazione che a gennaio con il calciomercato invernale, forse, il presidente De Laurentiis comprenderà seriamente il bisogno di dover acquistare qualcuno e provare, quanto meno, a conquistare la zona Champions, perché lo scudetto, a patto che non ci siano grossi miracoli e a patto che le squadre inizino a crollare, è soltanto un lontano ricordo.

Un’annata che doveva essere di gioia per il popolo napoletano si è trasformata in un annus horribilis. Dopo la sconfitta di stasera gli azzurri di fatto iniziano a scucirsi dal petto lo scudetto. E siamo appena a dicembre.

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