PROCIDA – Metti una baita immersa nel verde di Monte di Procida, lontana dal caos cittadino, affacciati sul golfo di Procida dove il sole bacia il mare creando una tavolozza di colori…ed è Baya Restaurant. Un progetto nato negli anni 80 che arriva oggi a pieno compimento; un cottage in legno con camino d’ordinanza per le fredde giornate invernali, dove ammirare il mare con un ottimo calice di vino, e una terrazza perfetta per le sere d’estate dove godere i tramonti su Procida e Ischia in lontananza. Siamo accolti dal padrone di casa Salvatore Lucci, sorseggiando in terrazza un ottima bollicina, uno Spumante Metodo Classico Brut Corte dei Roberto, assaporiamo le prelibatezze della chef Federica Amoroso, partiamo con quattro finger che già ci prospettano attenzione ai particolari e un perfetto equilibrio di gusto. Tartare di tonno con stracciatella di bufala e chips di riso soffiata e profumata al lime, Tartare di salmone con granella di arachidi e finto gelato all’avocado, Hot dog con salsiccia di cefalo e cipolla all’aglianico, Chela di baccalà al panko con ragù e sesamo nero e bianco. E’ al tavolo che ci stupiscono con effetti speciali…o meglio nessuna ricetta particolare o magia…ma un uso consapevole di ogni prodotto, fa sì che “Come una caprese: Cozze spadellate su estratto di datterino, jus di basilico e mozzarella e crostini di pane casareccio” diventi una goduria per gli occhi e per il palato. Accompagnato da uno strepitoso Champagne Rèaut Brut Byodinamie 1992, al palato è sublime, compatto e avvolgente, sul finale sensazioni di agrumi e acqua marina. Proseguiamo con, Involtino croccante con seppie, friarielli e papaccella in purezza e Girella di pesce bandiera panato al tarallo con trilogia di peperoni e colatura di provola. Ma è lo zito a conquistarmi definitivamente: Zitone “l’Oro di Gragnano” con genovese di tonno crudo e cotto e scaglie di provolone del monaco…Addio. Al quale viene abbinato un vino “sfizioso”, Chat Fou 2021, Eric Texier, un vino fresco, succo d’uva che nasce da un assemblaggio di uve rosse Grenache, Cinsault, Carignan con una piccola percentuale di una varietà a bacca bianca. In bocca è complesso ed elegante, particolarmente lungo. Un tocco di dolcezza guardando il luccichio delle lampare ed è la classica Torta paradiso che non delude mai. Insomma penso di essere stata abbastanza chiara…io ci torno…e lo consiglio anche a voi.

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