AMALFI – “Siamo il collante tra valorizzazione e recupero del patrimonio ambientale, culturale e sociale dell’Italia. Stiamo dando vita ad un modello senza precedenti anche all’Estero. Abbiamo, attraverso il Dipartimento marino di Archeoclub D’Italia che si chiama MareNostrum, formato i ragazzi dell’Area Penale di Napoli dando loro l’opportunità di seguire corsi di formazione ma anche di conoscenza del patrimonio culturale marino, ambientale e naturalistico. A questi ragazzi abbiamo dato la possibilità di imparare anche le tecniche di immersione subacquea e di partecipare alle operazioni di pulizia dei fondali marini, accompagnati dai palombari della Marina Militare, dai mezzi della Marina, dagli istruttori e mezzi di MareNostrum, dal Corpo Militare dell’Ordine di Malta-. Oggi, Umberto, uno dei ragazzi, ha addirittura ottenuto una Borsa di Studio, proprio grazie al progetto Bust Busters. E ad Amalfi è stato il suo primo giorno da vincitore della Borsa di Studio. Ma Bust Busters ed i ragazzi di Bust Busters incontrano anche un altro progetto. In Sicilia è stata sequestrata un’imbarcazione, con la quale gli scafisti trafficavano persone, bambini, anziani, donne. Un’imbarcazione da 12 posti, vedeva invece ammassate ben 115 persone. Appunto persone, non oggetti o merce. La Procura della Repubblica di Ragusa, ha dato in custodia ad Archeoclub D’Italia questa imbarcazione. Noi abbiamo voluto chiamarla MareNostrum Dike. MareNostrum dal nome del nostro Dipartimento marino e Dike dalla dea della Giustizia nella mitologia greca. Oggi abbiamo portato a termine la prima tratta di navigazione, esattamente da Napoli ad Amalfi. I ragazzi dell’Area Penale di Napoli, i giovani che puntano al riscatto, sono saliti a bordo anche della MareNostrum ed alcuni erano a supporto delle operazioni. Il 22 Maggio, la MareNostrum Dike con a bordo i ragazzi del riscatto, ma anche magistrati e stampa, salperà da Napoli alla volta di Palermo per dare vita alle Giornate della Legalità. Lo faremo dando la possibilità di conoscere la Magna Grecia, lungo la costa e navigando per due giorni La MareNostrum, ora è luogo di rinascenza, di legalità, di cultura, di conoscenza! ”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia, a margine dell’evento terminato da poco nelle acque del mare di Amalfi, organizzato da Comune di Amalfi, Archeoclub D’Italia, Marina Militare, Corpo Militare dell’Ordine di Malta, Centro di Giustizia Minorile della Campania.

La MatreNostrum Dike sulle tracce della Nave Caracciolo. Il mare educatore. Nasce così da Archeoclub D’Italia un modello primo in Europa.

“Abbiamo pensato, con il Centro di Giustizia Minorile della Campania, di assegnare ai ragazzi più meritevoli, una borsa di studio che dia l’opportunità di entrare nel mondo del lavoro diventando operatore sibacqueo. Ed oggi uno di loro si è immerso nelle acque di Amalfi. Siamo fieri di questo percorso perchè vuol dire che questo ragazzo ha compreso i suoi errori e sta cercando di reinserirsi in modo sano nella società. Stiamo puntando a progetti europei. Noi sicuramente abbiamo dato vita a delle buone pratiche. Ma vorrei ricordare la nave Caracciolo – ha affermato Francesca Esposito, Referente Attività Sociali di MareNostrum – Archeoclub D’Italia – che a Napoli salvò ben 750 scugnizzi di Napoli dalla strada. Il mare come edicatore affonda radici lontanissime. Noi siamo su questo percorso e l’obiettivo è sicuramente di dare un modello non più campano ma italiano ed europeo. Siamo convinti che si possa collaborare con i Centri di Giustizia presenti all’estero e favorire la conoscenza culturale del patrimonio dei rispettivi territori. Attraverso il mare, ma anche attraverso il patrimonio culturale, stiamo cercando di far comprendere ai ragazzi che è possibile avere una vita diversa”.

C’è la Marina Militare, dal primo istante!

“Ancora una volta la Marina Militare è presente in un’operazione che vede il mare come una forma di riscatto. Da una parte un’imbarcazione sottratta ai mercanti di uomini che è diventata presidio di legalità – ha dichiarato Aniello Cuciniello, Capitano di Vascello della Marina Militare – elemento che possa servire ai ragazzi che hanno avviato un percorso attraverso il mare e dall’altra proprio i ragazzi dell’Area Penale di Napoli che mediante un percorso fatto anche di formazione culturale stanno cercando il reinserimento nella società”.

E c’è il Corpo Militare dell’Ordine di Malta.

“Il Corpo Militare dell’Ordine di Malta – ha affermato il Capitano Mariano Barbi – fornisce formazione sull’uso del defibrillatore, ma anche tutta l’assistenza e l’attività formativa per quanto riguarda tutte le azioni di immersioni effettuate direttamente dai ragazzi. Nella parte iniziale dei corsi che si svolgono nell’ambito del progetto Bust Busters, i ragazzi vengono informati e formati ad esempio anche su questioni tecniche e pratiche come l’uso di un defibrillatore. Abbiamo fornito anche supporto medico durante le operazioni”.

In prima linea, sulla tutela del patrimonio ambientale, c’è l’Amministrazione Comunale di Amalfi, guidata dal sindaco Daniele Milano.

Amalfi è stata, oggi luogo, dell’incontro avvenuto per la prima volta, tra i ragazzi dell’Area Penale di Napoli e la MareNostrum Dike, al centro di un grande intervento a tutela dell’ambiente. Dai fondali del mare sono state portate alla luce bottiglie di vetro, plastica, tubi, reti.

All’operazione hanno preso parte proprio i ragazzi dell’Area Penale di Napoli, nell’ambito del progetto Bust Busters, ma questa volta supportati proprio dall’imbarcazione sottratta agli scafisti, una motovela Oceanis 473 clipper. E’ stato l’incontro di due storie straordinarie.

“La pulizia dei fondali è diventata un appuntamento stabile ad Amalfi. Siamo molto orgogliosi della sinergia creata con gli archeologi subacquei di ArcheoClub d’Italia. Quest’anno – ha affermato Ilaria Cuomo, Assessore all’Ambiente ed Igiene del Comune di Amalfi – l’arrivo ad Amalfi, della motovela della legalità MareNostrum ha conferito uno spessore ancora più profondo in termini pedagogici. E’ un messaggio di speranza e di legalità alle nuove generazioni. Per me è stata forte l’emozione vissuta nel salire a bordo della MareNostrum Dike, in quanto abbiamo potuto comprendere la sofferenza, attraverso i racconti, vissuta”.

A coadiuvare le operazioni anche la Capitaneria di Porto e i volontari della Protezione Civile Millennium, con il contributo della società ISVEC Srl, responsabile del servizio di raccolta differenziata.

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