NAPOLI – Dopo lo stop imposto dal Covid, nella giornata di oggi l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli, diretta dal professor Nicola Colacurci, ha aperto le porte ai nati pre-termine dello scorso anno e alle loro mamme per rinnovare la tradizione “Befana del pre-termine”. Un appuntamento che l’Azienda Ospedaliera Università della Campania promuove fin dal 2017, anno successivo all’apertura della Terapia Intensiva Neonatale (diretta dal dottor Mauro Carpentieri) e fortemente voluta anche quest’anno dal direttore generale Ferdinando Russo, dal direttore amministrativo Antonella Tropiano e dal direttore sanitario Pasquale Di Girolamo Faraone. Il Punto Nascita e la TIN della Vanvitelli rappresentano oramai un riferimento prestigioso per tutta la regione Campania. «Con una offerta a 360 gradi, dalla gravidanza fisiologica, alla parto-analgesia, alla gravidanza a rischio – spiega il professor Colacurci – la nostra struttura svolge un ruolo sociale e strategico fondamentale, permettendo tramite la rete assistenziale creata con tutte le strutture consultoriali del centro storico, di realizzare quella continuità assistenziale a cui punta la sanità regionale in tutti i suoi campi».
Nei suoi sei anni di attività, la TIN ha ricoverato oltre 1.100 bambini, di cui il 40% pre-termine, e tra questi oltre 180 gravi pre-termine, cioè nati prima delle 32 settimane. Alla festa, che si è tenuta proprio presso i locali dell’U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia (in largo Madonna delle Grazie 1) ha partecipato anche l’Associazione Giancarlo Siani che, da sempre vicina alle problematiche neonatali e pediatriche, ha fatto omaggio alle madri dei libri “Le Favolette”. «La festa del pre-termine – ricorda il direttore generale Ferdinando Russo – è anche un’occasione per rinsaldare il legame tra gli operatori sanitari che quotidianamente si dedicano alle cure di bambini cosi piccoli e cosi fragili ed i genitori, che in loro trovano il sostegno, la forza, la speranza per vivere positivamente questi momenti di grandi tensioni».

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