NAPOLI – «Abbiamo voluto incontrare i ragazzi con l’intento di trasmettere loro quei messaggi educativi che sono indispensabili per fare in modo che i cittadini di domani abbiano rispetto di chi si prende cura del prossimo». Le parole di Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli e provincia, sottolineano l’importanza dell’evento che nella giornata di oggi ha visto all’Auditorium di Via Riviera di Chiaia le scolaresche del Liceo Classico Antonio Genovesi, del Liceo Pansini, del Plinio Seniore di Castellammare di Stabia e del Niccolò Braucci di Caivano. Una vera e propria occasione di formazione voluta dall’Ordine dei Medici di Napoli per celebrare la prima Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari. Di questi giorni gli ultimi episodi, che hanno coinvolto medici e infermieri di diversi ospedali partenopei. «Le aggressioni continuano con un’intensità che per certi versi ci scoraggia – dice Zuccarelli -. Noi però continuiamo ad essere in prima linea, in questi due anni non abbiamo mai mollato. Il segnale che abbiamo voluto dare nel coinvolgere le scuole è stato quello di un reale cambiamento, trasferendo un messaggio chiaro: difendere il proprio medico significa difendere la sanità». Nel corso della mattinata diversi gli interventi che si sono susseguiti, tra gli altri quelli di Luigi Sparano (Medico Medicina Generale), Raffaella De Franchis (Pediatra Libera Scelta), Maurizio Cappiello (Medico Ospedaliero) e Mattia Izzo (Medico 118), tutti pronti a raccontare le proprie esperienze ai ragazzi. L’idea per il prossimo futuro è quella di fare arrivare l’Ordine direttamente nelle scuole, così da portare questo messaggio nelle aule di tutta Napoli e provincia. «Questa giornata è molto importante, perché mette assieme scuola e sanità, due sistemi che hanno lavorato in maniera sinergica durante la pandemia – dice Ettore Acerra, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania. «Il messaggio che viene lanciato oggi è fondamentale per far capire ai ragazzi l’importanza di difendere il sistema sanitario e i suoi operatori».

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