influenza-20172018

NAPOLI – «Quello che si sta verificando è il brusco aumento del numero di casi di sindrome simil-influenzale soprattutto nei più piccoli; i nostri studi sono sotto pressione come poche volte è successo negli ultimi anni, viaggiamo ad una media di 50 visite al giorno». Antonio D’Avino, vicepresidente nazionale della FIMP, accende un faro su una situazione che sta diventando “molto calda” e che nei prossimi giorni rischia di degenerare in un massiccio e inappropriato, intasamento del pronto soccorso del Santobono. In linea generale, guardando a tutti i casi di influenza, in Italia l’incidenza totale è pari a 6,2 casi per mille assistiti.

Ma i più colpiti sono i bambini al di sotto dei cinque anni, per i quali si osserva un’incidenza pari a 10,7 casi per mille assistiti.

«Ci capita, purtroppo, di assistere ad una vera e propria corsa agli antibiotici, che in moltissimi dei casi non servono a nulla. Anzi, si crea solo un danno perché si genera quella che in gergo si chiama antibiotico-resistenza, riducendo nel tempo la possibilità di cura verso molti ceppi di batteri», spiega D’Avino. Il pediatra aggiunge che alcuni genitori arrivano addirittura a “prescrivere” in autonomia l’antibiotico, utilizzando confezioni che hanno in casa per precedenti terapie.

«Comportamenti sconsiderati- dice – che vengono adottati spesso sulla scia di quanto letto sul web, o peggio ancora nella convinzione di poter sostituire con qualche sito internet le competenze del pediatra». Ecco perché dalla FIMP Napoli arriva un invito a non adottare comportamenti inadeguati. «Nonostante il super lavoro di queste settimane – dice D’Avino – tutti i pediatri di famiglia sono sempre pronti a dispensare utili consigli e visitare i piccoli. Inoltre, siamo in attesa che vengano attuate le disposizioni della legge di bilancio 2020: non appena saranno disponibili le apparecchiature diagnostiche di primo livello i pediatri di famiglia potranno ulteriormente venire incontro ai bisogni di salute dei piccoli assistiti E concluderanno con più facilità il percorso di diagnosi e cura nel proprio studio professionale, senza ricorrere a figure professionali esterne».

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