NAPOLI – Il documento a livello nazionale è promosso dalla Fondazione Confalonieri Ragonese su mandato delle società scientifiche italiane di ginecologia ed ostetricia: SIGO, AOGOI, AGUI. Il suo intento è quello di produrre una Raccomandazione di buona pratica clinica, adattata alla realtà italiana, che valuti tutti gli aspetti relativi alla scelta della modalità di parto, all’assistenza in travaglio della donna precesarizzata e alle caratteristiche che una struttura deve avere per assistere questo gruppo di donne. Il documento tratta in maniera estesa anche l’assistenza alle donne con una miomectomia in anamnesi, in quanto la modalità di parto in queste donne non è trattata in nessuna linea guida internazionale. Il testo, basato sulle evidenze della letteratura, è rivolto a tutti i professionisti che lavorano in sala parto e che si occupano dell’assistenza alle donne con pregresso taglio cesareo e ha l’intento, oltre che di essere uno strumento utile, di essere un riferimento nazionale.

” La pianificazione di un parto naturale – ha spiegato il dottor Menditto- è un’opzione appropriata e giustificata, che dovrebbe essere offerta a tutte le gravide precesarizzate con gravidanza singola e feto cefalico e pregresso taglio cesareo. Il travaglio di parto nella donna precesarizzata, che ha già avuto uno o più tagli cesarei, è finalizzato ad ottenere un VBAC (vaginal birth after caesarean), cioè un parto per la via naturale. Questo studio ha autorevolmente stabilito i meriti, ma anche i limiti del VBAC, partendo col definire i criteri di eleggibilità per pianificare un travaglio per parto naturale in una donna precesarizzata, per giungere alle raccomandazioni per la consulenza prenatale, per la gestione intrapartum e postpartum della donna che affronta il travaglio, fino a dare indicazioni sulle particolari caratteristiche necessarie a un punto nascita che assiste le donne precesarizzate”.

La partecipazione del dottore Agostino Menditto a questo gruppo di lavoro è un prestigioso riconoscimento nazionale per l’attività di ostetricia che viene svolta alla Mediterranea, sia per quella dell’ostetricia in generale che per il VBAC, tenuto conto che in Clinica si registra circa il 20% delle donne precesarizzate che partorisce spontaneamente, a fronte dell’1% della Regione Campania e del 9% della media nazionale.

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