NAPOLI (Di Giulia Sferrazzo) – Tosse, congiuntivite, febbre alta ed un’eruzione cutanea che si diffonde su tutto il corpo, sono questi i sintomi più comuni che compaiono dopo aver contratto il morbillo. Altamente contagioso, può durare fino a tre settimane e in alcuni casi può avere un decorso più grave del solito. Ad oggi non esiste un vero e proprio trattamento antivirale specifico, generalmente viene consigliata l’assunzione di paracetamolo o ibuprofene, anche se l’OMS consiglia di prendere vitamina A ad alti dosi per ridurre le complicanze.
Negli ultimi anni i casi di morbillo sono diminuiti notevolmente, anche grazie all’introduzione della vaccinazione, ma nel primo trimestre del 2024 in Italia, secondo il bollettino Iss, sono stati 213 i casi di morbillo. Un’incidenza nazionale pari a 14,5 casi per milione di abitanti, e nonostante l’età media degli infettati sia di 31 anni, i più colpiti restano i bambini nella fascia 0-4 anni, seguiti da chi rientra nella fascia 15-39 anni.
Una vera e propria epidemia, i cui numeri aumentano con il passare dei giorni e che arriverà al suo apice in estate, come rivelato da Matteo Bassetti, primario del policlinico San Martino di Genova, all’Adnkronos salute: “E’ solo l’inizio, il peggio deve arrivare e temo che sarà a cavallo dell’estate. La popolazione colpita è non vaccinata o con una sola dose, tra 15 e 40 anni […] Mi colpisce che nessuno si preoccupi per le complicazioni: non è una malattia tranquilla e gestibile, se la prendi in età adulta può essere grave e dare complicazioni […] La vaccinazione è lo strumento di protezione che il Servizio sanitario nazionale deve mettere in campo. Non è più iniziativa del singolo, ma serve l’intervento dello Stato che deve tutelarsi con le vaccinazioni”.
Dello stesso parere anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano che all’Adnkronos salute dichiara: “Il ritorno del morbillo in Italia con 86 casi segnalati solo a marzo (aumentati del 150% rispetto ai 34 di gennaio) per un totale di 213 da inizio 2024, non vede altra opzione se non la vaccinazione. C’è la necessità di promuovere campagne per ripristinare la protezione vaccinale. Serve informazione e serve un impegno proattivo da parte dei Dipartimenti di prevenzione […] Sicuramente vediamo una situazione legata al calo della copertura vaccinale, essendo il morbillo una malattia con un indice di trasmissibilità R0 molto alto (ogni caso ne può generare 13-15), e avvenendo il contagio attraverso il respiro, l’unica strategia è la vaccinazione”.
Un vero e proprio appello quindi quello dei due esperti, che chiedono un rapido intervento allo Stato, in modo da arginare e stabilizzare una situazione ad oggi ancora precaria, ma che potrebbe peggiorare da un momento all’altro senza nessun preavviso.