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NAPOLI– Oramai la strada è tracciata. Il leit motiv della campagna elettorale, fino all’apertura delle urne il 5 giugno, sarà lo scontro a distanza tra il premier Matteo Renzi e il sindaco uscente, Luigi de Magistris.

Defilati, affondano il colpo anche gli sfidanti principali del sindaco, Valeria Valente e Gianni Lettieri, ma è chiaro che, dal giorno del commissariamento di Bagnoli, sono l’ex magistrato di Catanzaro e l’ex sindaco di Firenze ad animare il dibattito politico elettorale all’ombra del Vesuvio.Questa volta, galeotta è stata una frase, un cacati sotto rivolto a Matteo Renzi, estrapolata ad hoc da un discorso di venti minuti pronunciato da de Magistris durante un comizio elettorale comparsa sui social e ripresa poi dopo 48 ore da giornali, televisioni e quotidiani on line. E nel rispondere a Renzi, de Magistris ha trovato l’occasione per lanciare una stoccata anche all’avversario Gianni Lettieri. Altro argomento al centro della competizione elettorale, la formalizzazione delle liste elettorali. Nel pomeriggio si è svolta la presentazione dei candidati a sostegno del candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Marcello Taglialatela. Nei prossimi giorni, saranno presentati anche i candidati al consiglio comunale del movimento cinque stelle, che vede Matteo Brambilla candidato sindaco.

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Gianni Lettieri è un fiume in piena contro quello che definisce ‘il metodo De Magistris’: bandi di gara pubblicati ad hoc per alcuni eventi come il concerto in ricordo di Pino Daniele, società che a titolo gratuito si occupano dei manifesti della campagna elettorale del sindaco, esponenti del mondo dello spettacolo invitati a presentare gli eventi in rapporto diretto con il fratello, Claudio de Magistris.Il candidato del centrodestra ha convocato una conferenza stampa in cui spiega come negli ultimi anni ci sia stato “un uso spregiudicato dell’amministrazione comunale”.Lettieri ha annunciato che porterà tutte le carte in Procura e ha chiesto l’intervento di Alfano per inviare una commissione di accesso al Comune di Napoli per fare chiarezza sulle attività della giunta comunale.

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Presentata la lista di Italia dei Valori, alla presenza del segretario regionale Nello di Nardo e del consigliere regionale Franco Moxedano.Il capolista scelto è Giovanni Formisano, consigliere uscente, seguito da Alessandra Gallo e Mario Iannotti, in sostegno al candidato sindaco De Magistris, scelta compiuta negli ultimi giorni della presentazione delle suddette liste dopo la rottura del tavolo con il centrosinistra.La lista di Italia dei Valori è composta, per un 50%, da donne, da giovani, nonchè da una vasta rappresentanza cittadina del territorio che ha saputo vedere, nel partito Idv, un riferimento per continuare a governare la città con trasparenza, legalità ed impegno, oltre a dare risposte ai cittadini.

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L’Udc presenta la lista per le elezioni amministrative a Napoli, a sostegno della candidata del Pd, Valeria Valente. Presenti Nello Palumbo, responsabile cittadino dell’Udc di Napoli, l’onorevole Giuseppe De Mita, responsabile regionale Udc Campania e vicesegretario nazionale, e i componenti della lista dell’Udc.“Siamo davvero soddisfatti – commenta Nello Palumbo, commissario cittadino dell’Udc di Napoli – per la lista che abbiamo presentato. C’è il nostro simbolo che rappresenta un’importante indicazione identitaria e ci sono i candidati che sono espressione della società viva e attiva di Napoli. Registriamo presenze giovani e qualificate, persone che si sono affermate nella loro professione, persone che ora vogliono impegnarsi per la nostra città”.

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Il gruppo regionale del M5S ha presentato un esposto alla Corte dei Conti contro la Regione Campania per danno erariale. L’iniziativa, annunciata nei giorni scorsi e preceduta da analisi e audizioni della Commissione Trasparenza (presieduta dalla pentastellata Valeria Ciarambino) è stata illustrata questa mattina alla stampa dai consiglieri regionali e dal deputato Luigi Gallo.Per i pentastellati si configura il danno erariale per il mancato recupero di 92 milioni di euro che la Gori, ente gestore del servizio idrico dell’Ato 3 (che comprende i Comuni del Vesuviano), ha accumulato tra il 2013 e il 2014 arrivando alla cifra di 92 milioni di euro.Il capogruppo Tommaso Malerba ha ricostruito le iniziative messe in campo dalla scorsa estate rispetto al debito della Gori, “con mozioni, interrogazioni e audizioni in Commisisone” accusando la “Regione di non aver fatto molto per recuperare questi crediti”.L’iniziativa del M5S rientra nell’ambito della battaglia per l’acqua pubblica, uno dei cavalli di battaglia del movimento. Il primo passo di questa battaglia è stato, nell’agosto scorso, una mozione con la quale chiedere alla Gori il pagamento dell’intero debito, pena la messa in liquidazione.Successivamente, ha ricordato la consigliera Muscarà, “abbiamo presentato un’interrogazione al vicepresidente Bonavitacola” a fronte della quale la giunta aveva assicurato di “provvedere, con una diffida formale, a intimare il pagamento del debito entro 30 giorni pena la riscossione coatta” ma, finora “Gori non ha versato un solo euro nelle casse regionali”.Dal canto suo Ciarambino ha ricordato che nel corso dell’audizione del presidente di Gori, Amedeo Laboccetta, era venuta fuori l’ipotesi di una rateizzazione del debito “come se non bastasse lo ‘sconto’ concesso dalla Giunta Caldoro di 70 milioni per debiti antecedenti al 2013 e che superano i 290 milioni di euro”.Obiettivo del gruppo sarà quello di portare la questione sia in Commissione che in Consiglio. Mentre il deputato Gallo ha assicurato il proprio impegno per fare arrivare la vicenda anche sui tavoli nazionali. “Chiediamo il ritiro del decreto Madia perché reintroduce il profitto nell’acqua – ha sottolineato il parlamentare – proprio quello a cui 27 milioni di cittadini italiani, nel referendum del 2011, hanno detto di no”.

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