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NAPOLI (di F.Colucci)- Alcune domande possono sembrare banali, ma sottendono riflessioni molteplici, cariche di significati e differenti prospettive: il convegno “Lo ‘straniero’ per il diritto e la società” tenutosi sabato scorso al Maschio Angioino, ha provato a dare una risposta ad alcuni interrogativi semplici, ma complessi: chi è lo straniero? Come viene considerato all’interno della nostra società? 

Organizzato dal Comune di Napoli insieme a Notares, la scuola notarile di Reggio Emilia, il convegno si apre ad una riflessione sull’immigrazione come questione non solo di integrazione sociale ma anche giuridica: secondo i dati Istat in Italia sono residenti circa 5 milioni di stranieri,  pari all’8,3% della popolazione, appartenenti a più di 200 nazionalità. Andrebbero riconosciuti loro diritti e doveri? Sarebbe necessario adeguare anche la normativa giuridica in materia? 

“Napoli” spiega il Sindaco Luigi de Magistris in apertura ” è una città che accoglie non solo in virtù dei principi di solidarietà e umanità, ma perché riteniamo che si debbano creare comunità di integrazione dove chi arriva abbia diritti ma anche doveri, elemento importante per costruire una società in cui ci sia uguaglianza. Se tutti i Comuni italiani accogliessero e se l’Europa agisse in modo diverso, non ci troveremmo ad affrontare situazioni anche di tensioni come si vedono sia in Italia che in diversi Paesi europei”.

Dello stesso avviso è Giovanni Aricò, notaio e docente Notares: “L’azione del diritto deve affiancare i percorsi tracciati dalla società civile, che sono in continua trasformazione: non può disinteressarsi dei rapporti giuridici che dipendono dalla presenza, sempre in crescita, nel nostro Paese di cittadini stranieri cui deve essere dedicato uno specifico studio, in un contesto normativo particolarmente complesso.” 

Professionalità differenti, provenienti dal mondo giuridico e da quello del sociale, si sono alternate nel dibattito sul tema dei diritti legati allo straniero che arriva nel Bel Paese: “l’accoglienza” ha spiegato l’Assessore comunale al Welfare Roberta Gaeta “passa attraverso i diritti che si costruiscono con strumenti che sono soprattutto giuridici e amministrativi perché non si tratta solo di accogliere flussi di migranti ma di accogliere le comunità di stranieri che vivono nel nostro territorio e che in qualche modo contribuiscono anche alla crescita del nostro Paese. Negare questo aspetto vuol dire non riconoscere che loro hanno una parte fondamentale nella nostra società, che non diminuirà nel tempo, ma  aumenterà sempre di più”. Auspicando, quindi, una piena sinergia fra diritto e società.

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