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Pozzuoli e Bacoli a Roma coi loro sindaci contro autonomia differenziata

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POZZUOLI/BACOLI – Anche i sindaci di Pozzuoli e bacoli, Gigi manzoni e Josi della Ragione hanno sfilato per le vie di Roma contro l’autonomia differenziata.

GIGI MANZONI
Oggi a Roma abbiamo ribadito il nostro NO all’autonomia differenziata.

Dobbiamo essere tutti uniti in questa lotta contro una delle leggi più divisive, inique e ingiuste della storia repubblicana.

La legge, già approvata al Senato, penalizzerà ancora una volta le regioni del Sud, accentuando la disparità tra i cittadini in base alla regione di residenza.

Non possiamo consentire che i cittadini campani, siciliani, calabresi abbiano di fatto e per legge meno diritti rispetto ai cittadini piemontesi, lombardi e veneti.

É una battaglia di civiltà, che dobbiamo portare avanti compatti, difendendo i principi di unità e solidarietà sanciti dalla nostra Costituzione.

DELLA RAGIONE

Non siamo delinquenti! Ma difendiamo la nostra terra. È un insulto far caricare dalla polizia 200 Sindaci del Sud Italia, sotto Palazzo Chigi. È un insulto accogliere 700 amministratori locali della Campania, a Roma, con le forze dell’ordine in assetto antisommossa. Scudi, caschi, camionette. Una roba del genere, nell’Italia Repubblicana, credo non sia mai accaduta prima. Lo ripeto. Non siamo delinquenti. Vogliamo solo difendere le nostre comunità. È un insulto bloccare, da più di un anno, miliardi di euro destinati alle città della Campania. È un insulto che il Governo non abbia ricevuto il Presidente della Regione Campania, ed i Sindaci della Campania e della Puglia, che, ieri mattina, nella Capitale, rappresentavano milioni di persone. È un insulto esasperare chi governa ogni giorno il proprio comune. È un insulto l’Autonomia Differenziata, che spacca le gambe al Meridione. È insulto impoverire, sempre più, le nostre terre. È insulto tagliare servizi pubblici per le nostre comunità. È insulto bloccare i fondi FSC, che ci impediscono di avviare cantieri, che ci impediscono di pagare ditte che hanno svolto lavori per il territorio. È un insulto trattarci come delinquenti, inefficienti, inoperosi. È insulto affermare “anziché manifestare, pensassero a lavorare”. È un insulto gravissimo. In primis, perché manifestare è un diritto. Un diritto sacrosanto. E poi perché, in strada, c‘erano i primi rappresentanti delle comunità locali. Ed eravamo lì perché, senza soldi, e con continui blocchi e tagli, lavorare per garantire uno Stato che funziona, diventa impossibile. E allora, perché nessuno parla di questi insulti? Infine, con il dovuto garbo istituzionale, mi si consenta un’ultima riflessione. Esiste un termine in lingua napoletana, molto intenso. Poetico. “Strunzià”. “Strunziare quaccuno”. Ossia, prendere in giro il proprio interlocutore. Bene. Ascoltateci molto bene. Noi sindaci, per le nostre città, ci danniamo l’anima. “Jettamm ‘o sanghe”. Ogni giorno. E non permetteremo a nessuno di mortificare la nostra gente, le nostre terre. Non permetteremo a nessuno di “strunziare” i figli di Napoli, della Campania, del Sud Italia. Difenderemo il futuro del popolo meridionale, con ogni energia. Ed essere stato lì, ieri mattina, a Roma, per portare la voce del popolo di Bacoli, è stato un dovere civico, morale, istituzionale. Un grande orgoglio. Un onore. Dateci ciò che è nostro. Ascoltate le reali esigenze del Sud Italia. Solo così può ripartire il dialogo istituzionale. Non è carità. Ma rispetto. Insieme, siamo più forti. Un passo alla volta.

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