NAPOLI – Questa è la storia di Giuliano e Liberata, due polli Broiler il cui destino apparentemente segnato è stato cambiato grazie ad attivisti ed attiviste, ma anche da loro stessi.
Il pollo broiler è stato “creato” dall’uomo, modificandone il DNA per rispondere alla crescente domanda di carne di pollo. Costretto a vivere in spazi ristretti, sui propri escrementi e nutrito di mangimi industriali e imbottito di medicinali. Il suo peso cresce rapidamente e questo comporta il non potersi muovere più bene. Col passare dei giorni la capacità di deambulare diventerà sempre più critica ed il suo scheletro non riuscirà più a sostenere il peso.
Diverse indagini ci mostrano come molti muoiono di ictus o infarto a causa della loro enorme massa, che il cuore non riesce più a sostenere. Altri rimangono distesi sul pavimento insieme ai loro escrementi, causando di conseguenza infezioni o malattie negli altri polli broiler, oltre che a morire in maniera lenta e dolorosa. Tutto questo avviene all’interno di capannoni, quindi i polli vengono privati di qualsiasi contatto con la natura e con il mondo esterno in generale. Dopo una brevissima e dolorosa esistenza, i polli broiler vengono macellati dopo 30/40 giorni di vita.
Ecco, è da questo contesto che Liberata e Giuliano sono stati salvati, il 18 ottobre, dal movimento Napoli Animal Save, durante una veglia presso il macello di Giugliano, “Il Ruspante”. Attraverso un atteggiamento pacifico e di dialogo con uno dei proprietari, gli attivisti e le attiviste sono riusciti a trarre in salvo i due polli, dei quasi 7000 che macellano al giorno quasi tutti i giorni. Una volta salvati, sono stati portati nel giardino di un’attivista e li hanno ricevuto le prime cure, oltre a carezze, amore e tutto il sostegno necessario. Erano entrambi spaventati e non si lasciavano avvicinare, a causa dell’ “inferno” vissuto.
Successivamente il veterinario ha visitato i due animali e ha riscontrato evidenti problemi di peso e deambulazione e in Liberata ha riscontrato, purtroppo, un problema alla spalla: “si trattava di una ferita grave da cui fuoriusciva l’omero e vi era anche un’infezione avanzata.” Immediatamente è stata avviata una raccolta fondi per operarla e, nonostante la complessità dell’operazione e le possibilità avverse, Liberata, mostrando uno “spirito” combattivo, è riuscita a sopravvivere. Ha lottato per la sua vita, aiutata dal veterinario e dal movimento Napoli Animal Save, oltre che dai generosi donatori. Ora vivrà con un’ala amputata, ma libera da ogni sofferenza.
I due polli, hanno vissuto per un mese nel giardino dell’attivista. Il contatto con la natura, il potersi muovere in un prato, stare all’aria aperta e vivere in maniera naturale ha fatto sì che entrambi avessero dei miglioramenti, non solo salutari, come la perdita di peso. Infatti i primi giorni erano inavvicinabili e avevano paura del contatto umano. Ma gli attivisti, in particolare modo i due che se ne sono presi più cura, Dora e Francesco, con pazienza, amore e compassione hanno instaurato, piano piano, un bellissimo rapporto di fiducia con Giuliano e Liberata, portando i due animali a cambiare atteggiamento e a fidarsi.
Ora si lasciano accarezzare, dar da mangiare e non tremano più come accadeva giusto un mese fa. Socializzano con gli altri animali presenti e camminano in maniera più naturale.

Mostrano una certa indipendenza e intelligenza, oltre che una socialità palpabile. È evidente che non possano essere considerati, come del resto tutti gli animali, dei semplici pezzi di carne. Sono molto di più, sono vite, sono individui che vorrebbero poter vivere in maniera dignitosa e libera e potranno farlo per il resto della loro vita presso il Rifugio dell’associazione “Serafino ed i suoi Amici”. Infatti sono stati trasferiti in questo rifugio domenica 14 novembre e vivranno insieme ad altri animali salvati dal macello. Potranno beccare il prato, poggiare le zampe sull’erba soffice e camminare con il vento che gli soffia dietro, quasi come se fosse una carezza per tutto ciò che hanno dovuto patire.
Che la loro storia possa essere l’inizio di una rivoluzione culturale, compassionevole e morale, affinché nessun animale sia più visto come cibo e gli stessi macelli e allevamenti diventino luoghi abbandonati o strutture deputate ad attività non più legate a qualsiasi forma di abuso e sfruttamento animale. Un sogno non solo delle associazioni e movimenti animalisti e antispeciste, ma, adesso, anche di Liberata e Giuliano, cosi come di tutti gli animali.
Chi salva una vita salva il Mondo intero.

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