CASERTA – Le piogge, quelle autunnali e torrenziali, arrivate dopo lunga siccità estiva, sono  sempre portatrici di danni, di distruzione e di morte soprattutto dove l’incuria umana la fa da padrona. I fiumi straripano, i ponti crollano e le strade sprofondano.

È accaduto ieri pomeriggio a Casolla, ma potrebbe accadere in qualsiasi altra frazione del comune casertano, dove le frazioni (tranne Puccianiello borgata del ns sindaco Marino), vivono in un degrado atavico, nonostante siano abitate da politici che si ricordano dei compaesani solo per fare incetta di voti e riscaldare poi, le poltrone di palazzo Castropignano. Dopo anni di oblio totale, saltano i tombini, saltano le buche otturate approssimativamente con catrame di pessima qualità e salta la rete fognaria risalente agli anni 70. Il basolato del centro storico, si presenta liscio e a toppe di cemento e l’ultima volta che è stato rifatto, sempre negli anni 70, la ditta appaltatrice, ha fatto il miracolo della moltiplicazione delle lastre di pietra. Infatti la posa non fu fatta certo da professionisti e tra una lastra e l’altra c’è uno spazio senza fuga di oltre 5 centimetri. Molte lastre avanzarono e furono tenute abbandonate per anni nei pressi del cimitero comunale. Questo pessimo lavoro, fatto soprattutto in quelle posate in via Croce ha causato nei pressi del civico 29, il cedimento del piano stradale che ha fatto cedere e sprofondare una lastra  lasciando quelle intorno pericolanti e vacillanti. Solerte l’arrivo dei vigili del fuoco dopo la chiamata del 115, che hanno provveduto a transennare e chiudere tutta la strada in quanto ritenuto non stabile il calpestio sia per i pedoni che per gli automobilisti. È seguito poi l’arrivo dei vigili urbani e di un tecnico comunale che ha relazionato l’accaduto e ha disposto un solerte lavoro di ripristino.

Comunque da approssimativa ispezione, la volta della fogna è inesistente e forse corrosa e le lastre di calpestio reggono perché  approssimativamente incastrate l’una contro l’altra. I nostri politici di turno, vivono in una dimensione propria ignorando problemi e priorità delle nostre borgate e si comportano come la regina di Francia, Maria Antonietta che proponeva di offrire brioches ai sudditi affamati che chiedevano pane. I nostri cari eletti, pensano a fare piazze, campi di basket e colate di cemento su terreni agricoli, mentre tutto intorno il mondo va in rovina e non sprofondano solo le strade, ma cadono a pezzi anche le scuole dove forse frequentano anche i loro figli o nipoti.

Rosa Fusco – Presidente pro loco casali del carolino

 

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