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CASALNUOVO (di Chiara Esposito) – Operazione di sgombero di due appartamenti in uno stabile a Casalnuovo di Napoli.

Il palazzo, sito in via Campana, sarebbe stato abitato da parenti e amici legati al clan camorristico Egizio.

In un alloggio, secondo gli inquirenti, viveva una nipote e nell’altro una sorella e una nipote dei boss Antonio e Umberto Egizio, il primo ucciso 24 anni fa e il secondo in carcere dal 2009 per una serie di reati gravi.

Non sono mancati momenti di tensione durante lo sgombero. Una parente degli Egizio avrebbe, infatti, inveito pesantemente contro il sindaco Massimo Pelliccia, anch’egli presente sul posto per assistere agli interventi dei carabinieri in collaborazione con i vigili urbani. Presente anche il personale degli uffici Politiche Sociali del Comune.

Già due anni fa altri beni erano stati confiscati e assegnati al comune ai danni dello stesso clan. Si tratta di un appartamento mansardato, un locale cantinato e un porticato ubicato al piano terra che oggi, grazie all’iniziativa presentata a valere sul Pon Legalità , stanno per diventare la sede della prima casa rifugio per donne vittime di violenza.

In particolare la struttura diventerà una ludoteca gestita dalle stesse donne ospitate, e vi sarà anche uno sportello informativo e consultorio volto ai cittadini in difficoltà.

“I beni confiscati alla criminalità organizzata rappresentano un grande patrimonio per l’intera collettività” ha poi dichiarato il sindaco Massimo Pelliccia, concludendo che “attraverso la conversione di questi beni, daremo un segnale tangibile della forza delle istituzioni rispetto al sistema della criminalità organizzata”.

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