NAPOLI – Guarda con timore e ansia a quanto sta avvenendo in Palestina la Comunità israeliana di Napoli. L’eco degli attentati di Hamas a Israele avvenuti pochi giorni fa arriva anche nel capoluogo campano, dove è salito il livello di attenzione nei confronti di eventuali obiettivi sensibili come la sinagoga o il cimitero ebraico.

Nei giorni scorsi i rappresentanti della comunità, spiega il consigliere Daniele Coppin, hanno partecipato ad alcune riunioni in prefettura anche con gli uomini della digos della questura partenopea:

Abbiamo avuto degli incontri con il comitato per la sicurezza e per l’ordine pubblico nel corso del quale ci siamo confrontati per coordinarci rispetto ai possibili obiettivi sensibili e quindi abbiamo creato un sistema in un coordinamento di fatto per la sicurezza. Fermo restando che comunque la comunità di Napoli già da prima di questi giorni critici adottava dei criteri di controllo, di sicurezza, molto stringenti.

Riflettori puntati anche nelle università napoletane dopo l’esposizione di bandiere della Palestina e l’annuncio nei prossimi giorni di manifestazioni di solidarietà al popolo palestinese:

Noi come comunità riteniamo di non doverci esprimere. È un’espressione libera… ognuno ha le sue idee sulla questione israelopalestinese e quei gruppi manifestano la loro, noi abbiamo la nostra, però riteniamo che non sia il caso di esprimerci anche perché poi la comunità ebraica è sempre comunque qualcosa di che ha a che fare con la religione, con l’ebraismo, con aspetti che in qualche modo coinvolgono persone che hanno anche idee politiche tra loro diverse, insomma, quindi non è così. Per cui non assumiamo una posizione specifica in proposito.

…E SUL FRONTE PALESTINESE

“Il primo giorno di pace sarà quello senza occupazione israeliana”. Hanno affidato il loro pensiero sugli attentati di Hamas in Israele a uno striscione fissato alla base dell’obelisco di piazza san Domenico a Napoli i rappresentanti della comunità palestinese e islamica residenti nel capoluogo campano.

In vista del corteo e della manifestazione di solidarietà al popolo palestinese che si svolgerà domani pomeriggio in piazza Garibaldi, questa mattina presidio nella piazza che ospita una delle sedi dell’Università Orientale, primo ateneo a schierarsi con l’esposizione di una bandiera pro Palestina sulla facciata, che poi è stata rimossa dopo le polemiche da parte della comunità israeliana.

Al presidio, organizzato dagli studenti dell’Università, c’era anche Giulia, studentessa metà palestinese e metà napoletana. Al presidio hanno partecipato anche il presidente della comunità palestinese, Omar Suleyman e Amar Abdallah, imam e presidente della comunità islamica.

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