13319_cimitero-di-napoli-ruba-otto-cappelle-indagato-noto-imprenditore

NAPOLI – Un incendio è scoppiato la scorsa notte in un ufficio del front-office del cimitero di Napoli Poggioreale. Secondo quanto riferisce la Polizia, sarebbero andati distrutti alcuni faldoni che si trovavano in un locale adibito a deposito della Polizia mortuaria.

Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco che ora stanno eseguendo accertamenti per determinare le cause del rogo. Ieri, la GdF ha sequestrato tre cappelle gentilizie, nel cimitero di Poggioreale, nella zone denominate “Nuovissimo” e “Quadrato Monumentale”, nell’ ambito di una indagine su presunte compravendite illecite di loculi. I finanzieri hanno eseguito anche perquisizioni nel Front office dove si adempiono le formalità burocratiche ed economiche per l’accesso delle salme. Tra le persone indagate figura anche un impiegato comunale addetto a direzione servizi cimiteriali, in particolare al front office. Indagini sono in corso, per accertare se l’incendio sia da mettere in relazione con il blitz di ieri in cimitero dei finanzieri. “Bisogna riportare la legalità nei cimiteri campani, a cominciare da quelli di Napoli e provincia, perché sono diventati una sorta di terra di nessuno dove a farla da padrone sono delinquenti senza scrupoli che, approfittando del dolore di chi ha perso un proprio caro, mettono in piedi truffe e altre azioni criminose”.Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, chiedendo “alla Magistratura e alle forze dell’ordine di indagare a fondo sul rogo nel cimitero di Poggioreale perché pare quanto mai anomalo che si sia sviluppato un incendio dove sono custoditi faldoni che, probabilmente, conservavano elementi che avrebbero potuto far luce su qualche truffa o su qualche altro abuso e, quindi, pare evidente che siamo di fronte a un rogo doloso”.“Serve un’azione congiunta tra i Comuni e le forze dell’ordine per sradicare le organizzazioni criminali che hanno preso possesso dei cimiteri perché, stando alle inchieste e alle denunce, si tratta di vere e proprie organizzazioni criminali che impongono marmi e arredi oltre a gestire la compravendita, illegale, di loculi e cappelle” ha concluso Borrelli per il quale “la situazione è diventata insostenibile e non può essere tollerata ancora e i Comuni possono fare poco se non si prevedono anche controlli straordinari e continui delle forze dell’ordine”.

 

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments