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NAPOLI – Una targa per celebrare i 240 anni di cooperazione diplomatica tra la città di Napoli e la Russia. La cerimonia si è tenuta tra via Nardones e via Toledo, in memoria del primo ambasciatore russo a Napoli, Andrej Kirillovich Razumovskij, arrivato in città, nel Regno di Napoli, nel 1777.

“Sono riconoscente al mio amico, il sindaco Luigi de Magistris, per l’assistenza nell’organizzazione dell’installazione di questa targa commemorativa”. Così l’Ambasciatore della Federazione Russa, Sergey Razov. “Il Regno di Napoli è stato il primo Stato ad allacciare rapporti diplomatici con la Russia, 240 anni fa”, spiega Razov, “e l’ambasciatore Razumovsky è stato il primo ambasciatore russo a Napoli. Questa è una storia che è molto utile ricordare oggi che in molti Paesi i monumenti, le targhe che provano la presenza russa in quel Paese vengono distrutti. Qui, con i nostri colleghi italiani, facciamo la cosa opposta, conserviamo la memoria, le pagine della storia che ci uniscono”. “A me, come ambasciatore russo in Italia, fa piacere ricordare un mio predecessore che ha svolto un lavoro molto fruttuoso”, conclude l’ambasciatore, “Per quanto riguarda il giorno di oggi, Luigi ha già detto che le nostre relazioni con Napoli si sviluppano molto bene e agiremo così anche in futuro”.

“Ci sono voli diretti che vengono dalla Russia tutti i giorni, solo nel mese di agosto abbiamo avuto la possibilità di ospitare 10 mila cittadini russi. Oggi avere la conferma che 240 anni fa i rapporti tra la Russia e Napoli erano già intensi, vuol dire che stiamo lavorando bene: Napoli accoglie bene la Russia, la Russia ama la città di Napoli. Stiamo lavorando insieme perché i nostri imprenditori possano arrivare in questo grande Paese e gli imprenditori russi possano venire a supportare le imprese nel nostro territorio”. Così il console onorario della Federazione Russa a Napoli, Vincenzo Schiavo, a margine dello scoprimento della targa sulla facciata di Palazzo Pescolanciano, che testimonia 240 anni di amicizia diplomatica tra la città di Napoli e la Federazione Russa.

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