NAPOLI – “Posillipo” – richiama alla mente le immagini del mare, della vista del Vesuvio, le vecchie canzoni napoletane che trasudano di romanticismo e poesia, l’amore e la luna. Ma questi sembrano essere tempi in cui non c’è spazio per il romanticismo e la bellezza, troppo spesso oltraggiate ed oscurate dalle brutture, dal degrado e soprattutto dall’inciviltà. Accade così che in una delle terrazze più belle e caratteristiche di Napoli, si parla di Sant’ Antonio a Posillipo, turisti, visitatori e ad autoctoni siano costretti ad ammirare il panorama, perdendosi nei sogni, mentre la monnezza ai loro piedi li riporta alla triste e cruda realtà.

“Proprio l’altro giorno abbiamo denunciato il degrado di quest’area dove una coppia di sposi era costretta a farsi le foto tra la sporcizia ed il degrado, un’immagine triste per la nostra città. Ovviamente quando diciamo che chi viene qui è costretto a vivere la dicotomia monnezza-bellezza del panorama diamo per scontato che sia una costrizione auto provocata. Non è che i rifiuti ed il degrado vengano portati da altri, il degrado lo crea chi viene a visitare la terrazza, o meglio viene creato da quella parte di visitatori incivili che non ha rispetto per nulla, neanche per le bellezze della propria città. È proprio su questa mentalità che occorre lavorare, serve un serio progetto di rieducazione civica, con punizioni esemplari per gli incivili. Ovviamente la nuova amministrazione dovrà fare la sua parte tutelando il territorio e prendendosene cura perché il degrado è per alcuni è un ‘invito’ a continuare ad inzozzare. ”-hanno dichiarato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e quello municipale Gianni Caselli.

video: https://www.facebook.com/489369491216947/videos/1241194193017961

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Andrea Lenzi
29/07/2021 16:10

Sono animali che sporcano la città.
C’è anche da notare che nel retro del piazzale c’è un abuso edilizio fatto dalla chiesa retrostante: un percorso con tanto di staccionata in legno con statua della Madonna alla fine, il tutto fatto con i soldi che i fedeli pensavano andassero in carità