MARANO (di Anna Calì) – Gente in strada, in fila, aspetta di poter riempire bottiglie, pentole e taniche da autocisterne posizionate in diversi punti della città.

È questa la fotografia che ci arriva stamattina da Marano, popoloso comune a Nord di Napoli, dove da un paio di giorni manca l’acqua corrente a seguito del furto di rame da parte di ignoti.

I lavori procedono a rilento nell’impianto C2, oggetto del furto, ma i vertici dell’azienda comunale tranquillizano che “già nelle prossime ore il problema dovrebbe essere risolto”.

Il Comune ha diramato nelle scorse ore un avviso pubblico informando la cittadinanza della presenza di autocisterne della Protezione Civile, che dispenseranno acqua potabile fino a quando il guasto non sarà riparato.

All’interno del comunicato diffuso on line si legge che: “Con il contributo della Protezione Civile Regionale e la SMA Campania saranno presenti sul territorio autobotti da cui attingere acqua per uso sanitario (non potabile) fino a fine emergenza. Un’autobotte è ubicata in Via U. Migliaccio (rotonda San Rocco), un’altra sarà posizionata in Via P. Borsellino (l’ubicazione è dettata dalle dimensioni delle autobotti) e, una terza autobotte sarà ubicata nelle vicinanze della Chiesa di San Castrese”.

Ma, i disservizi ci sono eccome.

Diversi cittadini si sono recati nei punti ritiro per fare scorta e, si sono trovati una spiacevole sorpresa: l’acqua donata dalle autocisterne fuoriesce di un colore scuro, tendente al marrone.

Ebbene sì, a quanto pare può essere utilizzata solo per i servizi igienici ma non per cucinare o per lavarsi.

Oltre il danno anche la beffa!

E, così col Covid ancora in giro e con le miriadi di infezioni che possono svilupparsi, i cittadini sono costretti a gettare nei loro servizi igienici, acqua proveniente da chissà quale pozzo.

E come, però, troppo spesso accade, c’è chi ha trasformato questi disagi in opportunità di speculazione.

Infatti, come hanno denunciato diversi cittadini maranesi al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, alcune aziende private avrebbero addirittura triplicato il costo dell’acqua (da 50 a 150 euro) per il riempimento delle cisterne attraverso le autobotti.

“Avevamo già segnalato queste speculazione all’Autorità. Ribadiamo che bisogna porre fine a questo sciacallaggio, è una vergogna. Soprattutto va ripristinata l’erogazione d’acqua corrente in tempi brevissimi, come abbiamo già chiesto. Se i commissari prefettizi che governano il comune, sciolto per infiltrazioni camorristiche, non sono in grado di gestire la situazione e si fanno trascinare dalle lentezze e dalle lungaggini burocratiche, allora il Prefetto deve scendere in campo.

Domani saremo a Marano per capire cosa sia stia effettivamente facendo per risolvere il problema. ”-ha dichiarato il Consigliere Borrelli assieme al Consigliere Regionale dei Moderati Pasquale Di Fenza.

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