pompieri

NAPOLI – Il fumo e l’odore acre provenienti dalla periferia orientale hanno invaso anche il centro di Napoli nelle prime ore del mattino, quando il vento ha cominciato a spostare la nebbia nera scaturita dall’enorme incendio che ha distrutto l’ex insediamento rom tra via Mastellone e via Cupa Cimitero. Divampate circa alle 3 di questa mattina, le fiamme hanno bruciato un’area dove regnano degrado e abbandono.

Sul posto i vigili del fuoco e gli agenti delle ‘Volanti’ della questura di Napoli che hanno avviato i primi accertamenti per chiarire le cause dell’enorme rogo che vista la vicinanza, ai caselli dell’autostrada Napoli – Salerno ha provocato a causa del fumo denso problemi alla circolazione. Le automobili dirette a Napoli città si sono trovate davanti dieci chilometri di coda. Tra gli abitanti della zona orientale molta preoccupazione e in tanti hanno preferito non uscire di casa a causa dell’aria irrespirabile. I vigili del fuoco, intervenuti anche con una gru, sei ore dopo erano ancora impegnate nello spegnimento delle fiamme Un altro incendio era scoppiato nella stessa zona nel mese di novembre del 2022, un anno dopo un altro episodio analogo che determinò poi l’abbandono della baraccapoli da parte dei suoi abitanti. L’Arpac, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha avviato le verifiche su eventuali danni ambientali nell’area intorno al rogo.

Il dipartimento di Napoli dell’Arpa Campania è intervenuto stamattina nel quartiere di Barra, nella periferia orientale del capoluogo, attivando un campionatore ad alto flusso per il monitoraggio di diossine e furani dispersi in atmosfera, a seguito dell’incendio sviluppatosi nell’area di via Mastellone.

L’incendio si è sviluppato in condizioni di generale stabilità atmosferica con la risalita pressoché verticale della colonna di fumo fino ad alcune centinaia di metri in corrispondenza dell’inversione termica; soltanto nella seconda parte della mattinata si sono determinate condizioni più favorevoli alla dispersione degli inquinanti, pur con una ridotta risalita della colonna che ha determinato un maggior coinvolgimento dei bassi strati.

Da una prima analisi, svolta dalla direzione tecnica dell’Agenzia, dei dati registrati nella prima parte della mattinata dalle stazioni della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria dislocate entro alcuni chilometri dal luogo dell’incendio, non si evidenziano criticità apprezzabili riconducibili all’evento. Nelle prossime ore l’Agenzia condurrà ulteriori approfondimenti sul quadro della qualità dell’aria nel territorio potenzialmente impattato dalle conseguenze dell’incendio.

I risultati degli accertamenti in corso saranno diffusi non appena disponibili.

 

Rogo ex campo Barra. Comitati di zona: “cittadini in fuga”. Borrelli (AVS): “situazione critica”.

Nonostante le rassicurazioni dell’Arpac rispetto al rogo Ciro Borrelli del Comitato per la bonifica campi rom via Mastellone con cui è in contatto il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli afferma invece che i cittadini starebbero fuggendo dalle case e che la nuvola di fumo non starebbe. Sempre secondo il rappresentante del comitato le famiglie della zona starebbero mettendo asciugamani bagnati sotto gli infissi per non avere la puzza di bruciato
“La situazione è critica. I vigili non riuscirebbero a spegnere il rogo perché ci sarebbero troppi rifiuti interrati” ha spiegato facendo un appello al deputato Borrelli che sta seguendo la vicenda da stamattina alle 6.

https://www.facebook.com/francescoemilio.borrelli/videos/116592154807963

Barra, dopo incendio campo rom verifiche su danni ambientali. Borrelli (AVS): “Murare e militarizzare area per evitare nuovi insediamenti. Asl e Arpac monitorino livelli intossicazione e tipo di contaminazione”
“Lo spaventoso incendio scoppiato martedì scorso nel campo rom di Barra potrebbe essere la causa di elevati livelli di diossine nell’area. Oltre una necessaria bonifica occorre murare e militarizzare l’area per evitare nuovi e dannosi insediamenti abitativi abusivi. Non possiamo consentire che altri decidano di stabilirsi nel campo dove si respirano veleni e sostanze tossiche. Protestano, intanto, i comitati cittadini dell’area orientale, l’aria è irrespirabile e ha provocato malori tra gli abitanti. L’Asl e l’Arpac devono effettuare un monitoraggio costante dei livelli di intossicazione e di contaminazione per garantire sicurezza ai cittadini ed evitare danni alla salute pubblica”. Lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra.

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