SPORTELLO ANTIVIOLENZA

NAPOLI – «La violenza sulle donne è ormai un fenomeno strutturale. I dati diffusi dall’Istat sono allarmanti. Si è registrato un aumento esponenziale dei casi di violenza, complice la pandemia e il conseguente lockdown che ha determinato la coabitazione forzata delle vittime con gli autori delle violenze. Il primo trimestre del 2021 ha visto un’ulteriore impennata delle richieste di aiuto. Servono maggiori risorse e strumenti per invertire questo trend negativo e tali risorse devono arrivare direttamente ai Cav e alle Case Rifugio presenti sul territorio senza perdersi tra i meandri degli Ambiti Territoriali o nelle casse dei Comuni in attesa di approvazione di bilancio.” – Così Tania Castellaccio, responsabile Area Accoglienza Donne della Cooperativa Sociale Dedalus di Napoli, commenta i dati trimestrali diffusi oggi, 24 giugno 2021, dall’Istat e relativi alle chiamate al numero di pubblica utilità 1522 contro la violenza sulle donne e lo stalking.

Nel primo trimestre 2021, in particolare, sono state 7.974 le chiamate al 1522 e 4.310 le vittime, in crescita rispetto al primo trimestre del 2020 (+38,8%). Ancora in aumento la quota delle richieste di aiuto tramite chat, che costituiscono il 16,3% delle modalità di contatto (erano pari all’11,5% nel primo trimestre del 2020).

“Di fronte a questi numeri non è più possibile voltarsi dall’altra parte – continua Tania Castellaccio -Le donne più di prima riconosco ciò che è violenza, chiedono aiuto. Vanno approntati interventi che prevedano anche il rafforzamento dei percorsi di emancipazione e inserimento nel mondo del lavoro e investimenti in maniera strutturale di risorse vere. Il recovery fund potrebbe essere un’occasione unica per risolvere il gender gap e il divario nord-sud.”

La cooperativa Dedalus è impegnata nell’accoglienza delle donne che subiscono maltrattamenti dal 2001 Oggi gestisce una casa d’accoglienza per donne maltrattate nel Comune di Napoli “Casa Fiorinda” e una nel Comune di Mugnano “Casa Karabà” (entrambe ad indirizzo segreto). Le strutture ospitano donne vittime di violenza domestica e donne vittime di tratta ai fini dello sfruttamento sessuale.

Sempre a Mugnano, è stato inaugurato a settembre 2021 lo sportello antiviolenza Kint Sugi in un bene sottratto alla camorra ed in particolare confiscato al clan dei Casalesi. Qui si garantiscono servizi di ascolto, sostegno psicologico e legale sia per le donne che subiscono maltrattamenti, sia per i loro figli minori.

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