NAPOLI (Di Anna Calì) – L’amore, la passione ma soprattutto le donne, il motore del mondo. Questi gli elementi al centro del nuovo album di Monica Sarnelli, uscito il 29 novembre 2023. Il disco è prodotto e distribuito dalla storica casa discografica Zeus record e segna una nuova fase nella carriera della cantante italiana e napoletana. Dieci sono le tracce che compongono l’album, tutte scritte da autori di spicco come: Vincenzo D’Agostino, Bruno Lanza, Enzo Caradonna, Sally Monetti e Gianni Fiorellino. Proprio quest’ultimo, polistrumentista di talento ha diretto, realizzato e arrangiato l’album, ma non solo. La coppia Sarnelli/ Fiorellino ha riproposto il celebre brano di Fiorellino “Voglio parla’ cu tte” in due versioni: Latina, ricca di ritmica e fiati e una invece, “Voce e piano”, che si presenta come un dialogo intimo tra i due cantanti.

Signora Sarnelli, innanzitutto grazie per aver accettato l’intervista. “E n’ata manera” è il nuovo lavoro discografico. Come nasce questo progetto e quanto tempo ci ha lavorato? 

“Grazie. Ci ho lavorato un bel po’, ma per il semplice fatto che ho deciso di affidarmi a un arrangiatore che è un artista: Gianni Fiorellino. Un artista a tutto tondo. Ha numerosi impegni, per questo motivo abbiamo prolungato un po’ i tempi, impiegando così poco più di un anno per realizzare l’intero album. Sono molto contenta del lavoro fatto e abbiamo deciso di comune accordo di uscire sotto natale, come data strategica perché si presuppone che le persone durante le feste natalizie abbiano voglia di uscire e di andare a teatro. Saranno proprio i teatri, infatti, i luoghi dove andrò a presentare l’album e mi sembrava il momento giusto”.

Gianni Fiorellino non è soltanto l’arrangiatore ma è anche il cantante con il quale cantate “Voglio parla’ cu tte”, che lei stessa ha definito essere un “Prince partenopeo”

“Sì, lui somiglia molto a Prince. Anche lui come Gianni era un’artista poliedrico e io ho notato una certa somiglianza. È un polistrumentista, canta, fa l’arrangiatore e ha diretto persino i violini che hanno suonato nel mio disco. Sembra proprio somigliare a lui, soltanto che è un Prince italiano”.

Un disco che parla d’amore, di passione, ma soprattutto di donne che vengono definite “Il motore del mondo”. Ma i fatti di cronaca oggigiorno ci dimostrano tutt’altro. Cosa pensa si possa fare al tal proposito?

“È un disco d’amore e parlare di esso, oggi più di ieri serve tantissimo. A quanto pare, le donne che sono il motore del mondo, molto spesso, da come i fatti di cronaca ci raccontano sono offese, umiliate e addirittura uccise dai propri congiunti, mariti e fidanzati. Bisogna parlare d’amore e la canzone che apre l’album, che è proprio quella che dà il titolo a tutto il lavoro: “E n’ata manera” (n.d.r.) è proprio un voler dire: “Si può anche amare in un’altra maniera, non si deve amare con il possesso. Bisogna amare lasciando libere le persone.” Questa canzone capita nel momento giusto. Ricordiamo per esempio ciò che è accaduto alla povera Giulia Cecchettin (n.d.r). Un episodio che ci ha sconvolti tutti e siamo ancora molto provati da esso. Senza entrare nel dettaglio, ma il fatto che chi abbia ucciso Giulia sia un ragazzo, molto giovane, mi fa capire che oggi più di ieri occorre necessariamente parlare d’amore”.

La passione per la musica e in particolare per il canto, inizia molto presto. Anche perché lei è la voce che da 27 anni accompagna le serate dei napoletani con la soap opera “Un posto al sole” (n.d.r) Ricorda ancora la prima volta che si è esibita e l’emozione che ha provato dinanzi al pubblico? 

“Ricordo tutto di ciò che ho fatto nella mia vita. Il canto è la mia passione che mi accompagna da più di 40 anni. Ho iniziato quand’ero molto piccola e, i momenti d’emozione sono sempre tantissimi. Perché grazie a Dio, oggi, nonostante gli anni di carriera, mi emoziono sempre. Ricordo tutto con piacere, anche gli errori fatti in passato che sono proprio quelli che mi sono serviti per migliorare”.

Di strada ne ha fatta tanta in questi anni. Cosa vorrebbe dire alla Monica del “passato”?

“Alla Monica del passato vorrei soltanto dire di crederci ancora, perché poi le soddisfazioni arrivano. Con grande orgoglio, sono la cantante, come hai menzionato tu prima della sigla di “Un posto al Sole” (n.d.r), una soap opera che ha compiuto 27 anni e mai mi sarei immaginata d’essere la voce di una sigla di una soap così longeva, tra l’altro, ha dato tanta soddisfazione a chi lavora e a chi è dietro le quinte. Porta avanti con orgoglio la Napoli che oggi è sempre presente, ovunque”.

Un nuovo Sud, la canzone che vede la partecipazione anche di Maurizio De Giovanni. Com’è stato lavorare con lui e in particolare la canzone tratta una tematica forte e attuale, sia per i cori contro Napoli e di tutti i giovani che lasciano il Sud per andare al Nord?

“La canzone vuole dire proprio questo. Vuole esortare gli imprenditori a venire a Napoli e al Sud. Devono provarci, abbiamo bisogno di aziende e noi non vogliamo più vedere i nostri figli andare via al Nord, perché qui c’è ancora tanto da dare, come stiamo vedendo dal momento dello scudetto in poi con l’arrivo di tantissimi turisti. Napoli la fa da padrona anche in tutte le trasmissioni. C’è sempre Napoli e anche gli attori che stanno venendo fuori alla grande come Massimiliano Gallo e Serena Rossi (n.d.r). Napoli è diventato un set cinematografico ed è bene esortare gli imprenditori a venire al Sud per investire. Lavorare con Maurizio De Giovanni, per me, è stato un motivo di grande soddisfazione. Sappiamo bene l’uomo di spessore che è”.

Maurizio che ha ritrovato con la canzone “Ma che Napoli”. Cosa pensa del Napoli di Mazzarri e soprattutto Maurizio lo preferisce in veste di scrittore o cantante? 

“Sicuramente Maurizio lo preferisco in versione di scrittore, perché è un grandissimo scrittore. Il cantante, invece, si è calato nella parte ma ho apprezzato tantissimo il coraggio con il quale affronta tutto ciò che gli viene proposto. Avrebbe anche potuto esimersi, invece con grande umiltà ha deciso di stare accanto a me e a tanti altri artisti e ha provato a cantare questa canzone che è un inno allo scudetto. Mentre, il nuovo Napoli di Mazzarri che ho visto nelle prime due partite è già diverso. Si vede che c’è un apporto differente e, quindi, sono convinta che riuscirà a portare in alto il Napoli come merita”.

Quindi spera in un altro scudetto? 

“Certo che sì. Gli scudetti fanno bene, a parte per il legame che ho con la squadra, ma la vittoria è la vittoria di tutti i napoletani. Andiamo bene tutti, le attività, i ristoranti e le persone si sentono più positive. Poi se dovesse arrivare un altro scudetto, sarebbe ancora più bello”.

Che consiglio vorrebbe dare a tutti i ragazzi che desiderano intraprendere la sua stessa professione e soprattutto, il lavoro di cantante è faticoso per le corde vocali. Lei come se ne prende cura? 

“Il mio consiglio è e resterà sempre lo stesso: approcciarsi a questo mondo con grande passione e determinazione. Tutti possono cantare oggi grazie alle innovazioni tecniche e digitali, ma non tutti mettono la stessa passione e determinazione, che è molto importante per affrontare il mondo della musica. Per le corde vocali, invece, prediligo il riposo. Quando posso, quando non ho spettacoli e impegni, cerco di riposarmi molto”.

Qual è la canzone napoletana a cui è più legata particolarmente? 

“Sono legata molto alla canzone: ‘O sudato ‘nnamurato, divenuta poi, l’inno del Napoli. Una canzone che mi ha permesso di omaggiare l’autore, Aniello Califano, che ha scritto anche tanti altri brani belli”.

Con l’avvicinarsi del Natale si immagina sempre che ci sia tanta musica e canzoni. Da lei com’è? 

“Sì, assolutamente. Ma a casa mia non aspettiamo il Natale per la musica, perché casa mia è sempre piena di musica. Mia figlia ha ereditato questa grande passione per il canto, mio figlio, invece, per la musica e si diletta a suonare la chitarra.”

Quali sono i prossimi tour e concerti? 

“Ho tanti appuntamenti, ma per scoprirli potete seguirmi tramite i social: Facebook e TikTok. Sono ovunque”.

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