NAPOLI – La pandemia e i massicci, doverosi, interventi di sostegno all’economia hanno purtroppo generato una forte crescita dei fenomeni di riciclaggio e infiltrazione criminale nel tessuto produttivo, con un aumento del 23% delle segnalazioni di operazioni sospette nel 2021 secondo i dati di Banca d’Italia. Anche i segnali “anomali” intercettati da Cerved attraverso l’AML Monitor, come l’eccessiva frequenza dei cambi di titolare effettivo, indicano che edilizia, giochi e scommesse, ingrosso di autoveicoli e ristorazione potrebbero essere i settori più colpiti dal riciclaggio, e Lazio e Campania le regioni più a rischio.
L’Osservatorio di Cerved combina infatti i dati anagrafici e di bilancio di tutte le società di capitale italiane con una serie di informazioni che suonano come campanelli d’allarme in ottica antiriciclaggio, come cambiamenti del titolare effettivo, tassi di natalità anomali, l’assenza di movimentazioni o changeover improvvisi dei soci. Molti di questi segnali evidenziano che il fenomeno è esploso soprattutto nell’edilizia, dove nel 2021 si è registrato un boom delle nascite di società (+56,4%), una crescita piuttosto anomala influenzata dai diversi incentivi pubblici introdotti nel settore (superbonus 110%, bonus facciate ecc.), e anche un aumento dei cambi di titolare effettivo nettamente superiore alla media (6% contro 1,3%). È l’unico comparto che vede crescere contestualmente così tanto entrambi gli indici.
“Con il PNRR sarà iniettato nel sistema produttivo un flusso senza precedenti di risorse pubbliche – afferma Andrea Mignanelli, Amministratore Delegato di Cerved – con il giusto obiettivo di rilanciare la crescita. Questi fondi scatenano però anche appetiti illeciti. Un utilizzo intelligente della tecnologia può aiutare a canalizzare i finanziamenti verso la parte sana dell’economia, supportando il salto tecnologico e sostenibile di cui il Paese ha bisogno. Cerved vuole giocare la sua parte, mettendo dati, algoritmi e soluzioni tecnologiche a disposizione delle istituzioni e delle banche”.
Le regioni con il maggiore aumento dei subentri nel settore edile sono state Trentino Alto Adige, con il 65,9% in più di variazioni, Molise (58,8%) e Puglia (34,5%), cui si aggiunge la Valle d’Aosta (250%) che però ha numeri ridottissimi; la più alta incidenza sul totale delle imprese si rileva invece in Molise (5,3%), Lazio (5%) e Campania (4,7%). Le province più interessate dai cambi di titolare effettivo sono Roma (523 variazioni), Milano (257) e Napoli (230), in percentuale invece Isernia (10,1%), Padova (5,8%), Roma, Napoli e Siracusa (5,4%).
Se invece si prendono in considerazione tutti i settori, nel corso del 2021 sono state oltre 35.000 le società di capitale italiane che hanno cambiato titolare effettivo, un dato che risulta in lieve aumento rispetto al 2020 (+1,3%) e che incide per il 3,7% sul totale delle imprese. I comparti più interessati, oltre all’edilizia e alla relativa impiantistica, sono i giochi e le scommesse, l’ingrosso auto e motoveicoli (ma anche le concessionarie), la ristorazione, i servizi di pulizia e disinfestazione, la produzione di cereali, i servizi informatici e l’ingrosso di carburanti e combustibili.
A livello regionale, l’incidenza del fenomeno è particolarmente elevata nel Lazio (4,4%) e in Campania (4,2%), mentre gli aumenti più consistenti si registrano in Molise (+15,4%), nelle Marche (+13,4%) e in Umbria (+11,4%). A livello provinciale, Roma è stata interessata da 4.594 cambi (4,7%), Padova da 718 (4,6%), Napoli da 2.108 (4,5%), Siracusa (4,5%).

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