NAPOLI – Una app per avere sempre in tasca il mercato immobiliare napoletano e trovare l’affare giusto da proporre alla clientela. Da Napoli parte una vera e propria rivoluzione per la professione dell’agente immobiliare. L’idea innovativa è nata grazie all’intuizione del presidente della Fiaip Napoli Claudio Matarazzo che coadiuvato da tre membri del direttivo ha messo a punto il software presentato ai colleghi nel corso di un evento che ha visto la partecipazione dei vertici nazionali della Federazione Italiana Agenti Immobiliari presieduta da Gian Battista Baccarini.

“La novità -spiega il presidente Matarazzo- è che abbiamo abbandonato la carta patinata. Abbiamo abbandonato gli opuscoli dove si vende prettamente la pubblicità e abbiamo adottato un sistema innovativo che è una “app” che ci consente di avere una dinamicità nella raccolta dei valori. Inoltre ci sono tutta una serie di funzioni importanti per l’operatore, oltre ad avere i valori delle tipologie commerciali, residenziali e box sia della città di Napoli che della provincia aggiornati costantemente”.
I servizi collaterali all’intero della app sono di grande utilità: “Si può creare un fascicolo -prosegue Matarazzo- dove si possono inserire i dati degli immobili che vengono visionati dall’agente immobiliare e tutto ciò che può essere d’aiuto all’utilizzatore. Con Vito Gagliardo, Riccardo Mirone e Gianni Castaldi abbiamo lavorato a questa idea dalla fine del 2020 creando una cosa al momento unica in Italia”.

Anche la vita ed il lavoro degli agenti immobiliari sono cambiati dopo la pandemia. La digitalizzazione fa parte proprio di questo processo. “Anche il mercato -conclude Matarazzo- fortunatamente ha retto abbastanza bene. Qualcosa è cambiato nelle richieste: i clienti vogliono immobili più grandi, con spazi aperti, terrazzi e giardini. Le persone che non riuscendo a comprare a Napoli città hanno cominciato a dirottare il loro interesse verso l’immediata periferia di Napoli, dove ci sono spazi aperti. Dove ci sono ampi spazi anche come: cucina abitabile, studiolo e quant’altro. Il nostro modo di lavorare è diventato più tecnologico. Abbiamo iniziato a fare le trattative anche in videochiamata, a realizzare dei video per evitare che le persone vengano a visionare gli immobili e quindi creare dei rischi”.

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