NAPOLI – “Siamo consapevoli della necessità del Governo di tenere sotto controllo la spesa”, spiega la Presidente Ance Federica Brancaccio, “ma cambiare le regole del superbonus in 15 giorni significa penalizzare soprattutto i condomini che sono partiti per ultimi”.

Quelli cioè, spiega la Brancaccio, “delle periferie e delle fasce meno abbienti che per far partire i lavori hanno avuto bisogno di tempi più lunghi e della
necessità di vedere interamente coperti finanziariamente gli interventi”.

“Per questo chiedevamo e continuiamo a chiedere un confronto con il Governo in modo serio e responsabile per evitare che a pagare siano i più deboli e le imprese regolari” continua la Presidente Ance.

Per quanto riguarda lo sblocco dei crediti incagliati, “apprezziamo l’attenzione del Governo e del Ministro Giorgetti in particolare, ma
attendiamo di capire che soluzione si è studiata per evitare che tante imprese falliscano per mancanza di liquidità e questo sì con un costo sociale collettività”. “Se il credito di imposta non sarà monetizzabile ancora una volta gli interventi potrà farli solo chi ha disponibilità economica e possibilità di compensare direttamente: dunque solo i più abbienti”.

Peraltro, come già sottolineato anche dalle organizzazioni sindacali “l’effettocombinato delle modifiche al superbonus e della mancata monetizzazione dei crediti fiscali acquisiti genererà un aumento della disoccupazione ed effetti depressivi sul Pil con ovvie ricadute anche sui conti dello Stato”.

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