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Napoli

Napoli, solo fortuna!

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NAPOLI (Di Anna Calì ) È stillicidio. Un vero e proprio attentato alla salute dei tifosi che erano accorsi al Maradona a sostenere la loro squadra, ma lo stile Mazzarri non va bene e non convince e nonostante Ngonge firma il pareggio al 90′ togliendo così i tre punti al Genoa dopo il gol al 47′ di Frendrup, la partita finisce tra i fischi. Un Napoli che si affida soltanto alla fortuna, un gol arrivato per puro caso che regala così un pareggio che, in definitiva non serve a niente perché ormai il Napoli continua a restare al decimo posto vedendo sempre più lontano il posto Champions. Dopo la sconfitta a Milano ci si aspettava come minimo una reazione, un piccolo segnale di “cazzimma” ma evidentemente Mazzarri sta concludendo quel cerchio aperto mesi fa da Garcia, andando a creare una squadra slegata, poco attenta ai passaggi, un fraseggio lento dove l’unico a reagire è Kvara che anche oggi è stato vittima di calci, falli e graffi. Un Napoli che è “vittima” del bel gioco messo in campo dal Genoa ben piazzato, strutturato che ha saputo aspettare, tergiversare e al momento opportuno andare in rete, facendo diventare così il Maradona una terra di conquista per tutti, stadio che in passato era un bottino di ferro dove vincere per le squadre ospite era altamente impossibile.

Uno schiaffo ai tifosi che sono accorsi lì al Maradona, riempiendo  lo stadio, ma un’offesa anche al bel calcio giocato da Spalletti e tanto decantato da Mazzarri all’inizio, ma alla luce dei risultati ottenuti siamo sicuri che Mazzarri abbia voluto emulare il suo calcio? Perché stando alle statistiche abbiamo addirittura fatto meglio con il francese ed è forse grazie a lui e ai punti fatti che non ci troviamo in zona retrocessione. Una squadra che ha fatto 15 punti in 12 partite, punti così suddivisi: 4 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte con 9 gol fatti e ben 12 subiti. Insomma, Mazzarri le sta provando tutte, cambiando tutte le pedine, in qualsiasi posizione utile, ma il risultato non cambia. Il risultato è sempre lo stesso: disordine e confusione totale.

Una nuova era, che di così positivo non ha niente, anzi, si spera che il presidente stia già al lavoro per rifondare il tutto, riorganizzare l’organico e soprattutto mandare via chi non ha più la voglia e gli stimoli di indossare la maglia azzurra, come lo stesso Victor Osimhen che tranquillamente poteva essere convocato, messo a disposizione e giocare gli ultimi minuti anziché restare in tribuna. Una gestione da parte della società veramente vergognosa. Ormai, qui tutti fanno ciò che più gli va bene, rispettando le esigenze personali e non più quelle della squadra.

Un Napoli che mercoledì si ritroverà ad affrontare il Barcellona, anch’esso fortemente in crisi, vista la sconfitta avvenuta in campionato contro l’ultima squadra della classifica. Si spera che il Napoli si faccia trovare pronto e soprattutto che faccia il suo gioco attivo anziché passivo, sperando che possa schierare sin dal 1′ Lindstrom che anche oggi ha fatto il suo. Ma se così non fosse, ADL ha già in mente il destino per il tecnico toscano? Continuerà ancora lui facendo, consapevole che non farà altro che sprofondare la squadra sempre più giù?

Lo scrittore Maurizio De Giovanni commenta così: “C’è un luogo rimasto miracolosamente esente da questa eccentrica utopia chiamata meritocrazia. Un luogo dove si possono mostrare senza remore la propria incapacità, l’assenza di idee, la confusione e tutte le paure, la mancanza di aggiornamento e anche di residua dignità professionale. Ma non vi accalcate, è un posto singolo ed è già occupato.  È la panchina del Napoli.”

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