NAPOLI- Dopo un mese e 8 giorni, Noemi torna a casa!

La bambina ferita lo scorso 3 maggio, in un agguato di camorra in Piazza Nazionale è stata dimessa dai medici del Santobono.

Noemi sarà ora curata ancora per un mese a casa, prersa in carica dall’assistenza domicialiare della Asl Na1.

«Finalmente siamo a casa e speriamo di riposare tutti insieme.

Non ci sembra vero». Queste le prime parole pronunciate al telefono con il suo avvocato, Angelo Pisani, dal papà di Noemi.

“Sono contentissimo della bellissima notizia del ritorno a casa di Noemi, la strada della guarigione completa è ancora lunga ma questa è una notizia bellissima.

Un abbraccio ai genitori, alla famiglia, ovviamente a Noemi, e un grazie sincero, doveroso e affettuoso a tutto il personale del Santobono per l’altissima professionalità e umanità che hanno dimostrato in questo, come in tutti i casi che trattano nell’ospedale della nostra città.” lo afferma in una nota il Sindaco Luigi de Magistris

“Siamo felicissima per la notizia della dimissione di Noemi dall’ospedale Santobono dove era in cura dallo scorso 3 maggio, quando fu colpita nella sparatoria in piazza Nazionale.

Tutta la città attendeva con impazienza questo momento, che alla fine è arrivato.

Ora Noemi potrà finalmente riprendere la sua vita e, a poco a poco, ritrovare la normalità che si addice ad una bambina di soli tre anni”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

“Ci congratuliamo – prosegue Borrelli – con lo staff dell’ospedale Santobono per il grande lavoro fatto per salvare la piccola Noemi.

Medici e personale hanno gestito in maniera mirabile un caso del tutto inusuale per un ospedale pediatrico. Hanno dovuto curare una bambina colpita in una sparatoria, un caso che si verifica solamente nelle zone di guerra.

E’ servita tutta la professionalità e l’abilità di medici e infermieri per curare al meglio la bambina che ora potrà mettersi alle spalle quell’assurdo pomeriggio dello scorso maggio.

Una volta tanto, dinanzi alle numerose polemiche che caratterizzano la sanità in Campania, è giusto riconoscere il grande lavoro fatto per la risoluzione di un caso che non era per nulla facile.

Adesso però non lasciamo sola la famiglia”.

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