NAPOLI – Al Teatro del Gusto che avrà luogo nella corte della Fondazione Foqus dei Quartieri Spagnoli da sabato 4 a lunedì 6 maggio, insieme a oltre cento produttori di vino saranno protagonisti i The farmers ‐ Coffee Revolution People, un “movimento” culturale del caffè che sta attuando un vero e proprio cambiamento per rimettere al centro la storia delle persone che lo lavorano in modo etico, buono e socialmente responsabile. Il progetto è espressione di B.farm, l’azienda dei fratelli Samuele e Sandro Bonacchi che si occupa di seguire tutta la filiera del caffé, dal seme alla tazza.
Tra degustazioni, laboratori, masterclass, seminari e performance sarà possibile incontrare Sandro Bonacchi e Leonardo Maggiori per scoprire nei dettagli il parallelismo fra i due mondi agricoli del vino e del caffè attraverso il racconto della botanica, dei territori, delle tecniche di coltivazione e raccolta dei frutti, dei processi di lavorazione e trasformazione fino alla ricerca del flavore perfetto. Tra i caffè che saranno presentati e fatti assaggiare in queste giornate ci sono Finca Rio Colorado e il microlotto Dona Elda della Capucas Slow Food Coffee Coalition in Honduras.
Gli ambassador saranno protagonisti anche di un “fuori Teatro” per il pranzo di domenica 5 maggio presso Dialetti di vico Satriano dove allieteranno gli ospiti tra racconti, aperitivi e la preparazione di espresso provenienti da oltre 10 terroir. Martedì 7 maggio dalle 15.00 alle 18:00 è in programma invece l’esclusivo appuntamento con i ristoratori, le caffetterie e i locali del territorio Quando il caffè incontra la pâtisserie presso It’s caffetteria di via Monteoliveto 67, alla scoperta del metodo filtro, della filiera agricola, del sistema Ten e del gioco del flavore. Prenotazioni: Antonio Zullo, 334 64.72.443 – itscaffeteria@gmail.com
Al centro della filosofia di The Farmers ci sono il Paese, la regione, il produttore, la varietà, l’altitudine, il metodo di lavorazione, il rispetto per i lavoratori e l’ambiente. Tra caffè e vino le fasi della degustazione in fondo sono simili: esame visivo, olfattivo e gustativo ma sono ancora pochi i ristoranti, gli hotel e i locali di somministrazione che presentano carte dei caffè. Spicca su tutti l‘Aromateller, un vero e proprio sommelier del caffè, una figura nata per colmare le enormi lacune del mercato del caffè e rendere tutti più consapevoli sull’importanza della filiera.
E nell’introdurre parole come terroir, bouquet aromatico o cru si crea un collegamento al mondo del vino. Per entrambe le realtà si può parlare di vitigno o varietà (nel caso del caffè), a cui si aggiunge il lavoro di trasformazione fatto dall’uomo: la vinificazione o la tostatura. Il processo di lavorazione resta una parte determinante del risultato in tazzina proprio come lo è per il calice del vino.
I caffè di The Farmers non si limitano però all’espresso. Il filtro, per la sua estrema versatilità e per le sue caratteristiche organolettiche, può essere una grande opportunità per locali e ristoranti. Estratto a caldo ma anche a freddo può essere preparato addirittura davanti al cliente creando un momento di forte empatia e teatralità in sala. È un’ottima base per la miscelazione o per un aperitivo e può essere una bevanda che si apre al pairing con il cibo e diventare quindi un vero e proprio ingrediente.