NAPOLI – Beyond è il titolo che la stilista e imprenditrice Michela Cannavacciuolo, in arte Mikela C., ha scelto per presentare la collezione sposa 2023. Sessanta creazioni in passerella al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Un lavoro portato avanti con passione e determinazione e una storia di successo per una giovane imprenditrice che è andata davvero “oltre” con coraggio, accettando e vincendo grandi sfide e senza mettere mai limiti ai suoi sogni e ai suoi progetti. Al suo fianco il marito Giuseppe Russo, con cui oggi condivide un’avventura imprenditoriale iniziata concretamente nel 2003 con la richiesta di un prestito Invitalia “imprenditoria femminile”, un primo atelier aperto nel 2004 e l’inaugurazione di uno show room di 500 mq inaugurato nel 2010.

«Ho frequentato il liceo artistico di Salerno e poi l’Accademia della Moda di Napoli e durante gli studi lavoravo in un’azienda casual come stilista e modellista per imparare a fare il lavoro che desideravo fare da grande – racconta Michela –. Giuseppe, che all’epoca era il mio fidanzato, lavorava all’Interporto di Nola. Già da ragazzini volevamo creare un progetto insieme e l’unico modo per iniziare, tra mille preoccupazioni, era la richiesta di un finanziamento. Così nel 2003 prepariamo la documentazione e chiediamo un prestito Invitalia per l’imprenditoria femminile, con cui riusciamo ad aprire il nostro primo piccolo atelier, dove ogni capo venina creato su richiesta delle clienti: maglieria, tailleur, cappotti, camice. Trascorrevo le mie giornate in sartoria con una modellista e le sarte. Poi un giorno è arrivata la richiesta del primo abito da sposa e ancora ricordo l’emozione! È stato tutto complicatissimo, tra scadenze, fitto, bollette, stipendi, tasse; ma i miei sogni erano grandi e Giuseppe mi segue. Poco distante dal nostro piccolo atelier c’erano quei 500 mq, a cui pensavo ogni giorno. E alla fine ci siamo riusciti! Da dodici anni lavoriamo in questo immenso show room, con sartoria e spazio prova abiti: quello che avevo sempre sognato di realizzare, andando oltre la paura, le preoccupazioni. Oltre tutti quelli erano convinti che avrei fallito, perché il mio progetto era molto più grande delle mie possibilità. BEYOND (OLTRE), l’ho tatuato a maggio sulla pelle».

Mikela C. diventa una sartoria sposa e cerimonia ma in passerella al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa ci sarà solo la sposa con sessanta abiti, realizzati in tre mesi di lavorazione, tra scelta dei tessuti, disegno dei modelli, cucitura, scelta dei dettagli e confezionamento.

«L’abito di punta di Beyond si chiama Etereo – continua Michela –. È una soffice nuvola realizzata con 80 metri di tulle in seta e prezioso pizzo chantilly francese ricamato con cristalli in argento. Questo abito ha un impatto visivo molto forte ma anche gli altri creati con le sarte dell’atelier hanno sempre dettagli che impreziosiscono le creazioni. Gli abiti Mikela C. possono essere moderni, sexy, romantici, ampi, stretti, in pizzo ricamato o liscio, ma sempre eleganti e femminili. La nascita di un abito è una magia: prima lo immagino, poi scelgo i tessuti, preparo il bozzetto e poi l’abito viene messo sul manichino per studiare i dettagli. E così, giorno dopo giorno, gli abiti diventano tre, cinque, otto, dodici e la collezione completa si rivela un accostamento di abiti che, se pur diversi tra loro, ognuno con una propria personalità, stanno bene insieme».

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